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L'Incontro online
Versione Digitale della Redazione reale

feb 22 2010
Buona annata, deludente il risultato PDF
dalla Redazione
Scritto da Vincenzo D'Urso   
lunedì 22 febbraio 2010
Annata buona quest'anno per il raccolto delle olive, sia per la quantità (oltre 80.000 quintali) che per la qualità del prodotto, conolive.jpg una resa che si attesta in media sui 17,50 chili d'olio circa per quintale; nessun problema di integrità del frutto e clemenza del tempo per un numero di giorni sufficiente a portare a termine il raccolto.
Deludenti e inadeguati i ritorni economici rispetto ai costi di coltivazione e di raccolto. I prezzi di vendita delle olive dai 35 ai 40 euro al quintale sono quelli, ormai stabilizzati, sui livelli raggiunti dopo il loro crollo nello scorso anno; quelli dell'olio dai 235 a 260 euro al quintale, per il convenzionale; sui 300 euro quello biologico, per quantità pari al 40% dell'intera produzione. Nessu
n risultato migliorativo è venuto dalle fermate dei lavori di raccolto e dalle manifestazioni di protesta dello scorso anno. Quest'anno, fortissima in Capitanata e in altre zone della Puglia e della Basilicata, la protesta da noi non è neppura partita, minata in partenza da delusione e sconforto.
Lo sforzo di rendere produttiva e remunerativa la produzione ha impegnato i nostri coltivatori e gli operatori del settore in uno sforzo di continuo adeguamentodi strutture e di mezzi, meccanici e tecnologici, sempre più evoluti ed adeguati alle progressive riduzioni di manifattura tenedenzialmente in fuga verso altri impieghi lavorativi. 
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dic 20 2009
I venticinque anni de L'incontro PDF
dalla Redazione
Scritto da Vincenzo D'Urso   
domenica 20 dicembre 2009

 

25delincontro_soloanni_4copertina.jpg

Venticinque anni per una qualsiasi opera , nata e fatta durare , senza sovvenzionamenti , consegnata all' entusiastico sostegno di lettori ,  da quelli  affezionati e perseveranti   a quelli occasionali , ai  lettori  abbonati  e sostenitori e anche a quelli che lo attendono e lo leggono senza comprarlo ( con una offerta ) sono tanti . Una  impresa, quella della pubblicazione de L'Incontro,   che è rimasta affidata al generoso volontariato di responsabili e collaboratori, redattori dilettanti o pubblicisti, soggetta a pretese a volte eccessive , a malintese aspettative , a crisi di costanza nell'impegno e nella partecipazione , a ricorrenti defezioni, a critiche in alcuni casi giustificate e in  altri casi ingenerose o interessate  e  che ha coperto una parentesi storica notevole per il nostro paese. Un traguardo che vuole essere anche  un punto di

partenza per un impegno nuovo e generoso al servizio della comunità locale.

Nasceva , quasi come creatura vivente,   a Natale del 1984 il primo numero del nostro periodico portando a maturazione il frutto di un antico fervore ,  tante volte mortificato, attorno al progetto della  realizzazione di un notiziario di vita cittadina riprodotto a stampa.

Con l'editoriale del n. 1 si davano le ragioni della nascita del nostro foglio locale ricorrendo alla citazione di un pensiero di don Milani rivolto ai suoi giovani della scuola di Barbiana: "E' molto utile conoscere che i problemi degli altri sono anche i tuoi . Perché non uscirne insieme?"  

Era questo un invito ad incontrarsi e a comunicare per superare "insensibilità e indifferentismo  che conducono a rinchiudersi in un isolamento  molto pericoloso; un  invito a "trasferire dentro di sé il mondo degli altri , con i problemi, le speranze, le gioie, le esperienze di un ambiente che ci circonda ; ... un mezzo per registrare ciò che avviene , perché sia conosciuto e tramandato ;... un mezzo di cultura calata nel contesto locale, un mezzo di aggregazione di persone e di idee" ( L'Incontro, anno I , n.1,1984).

Alla presentazione di quelle prime intenzioni sono seguite poi verifiche e propositi che hanno puntualizzato in diverse ricorrenze il cammino percorso in questi venticinque anni dalla storia del periodico.

 

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dic 16 2009
L'ombra sconfitta PDF
dalla Redazione
Scritto da Mauro Panza   
mercoledì 16 dicembre 2009

 - La stanza dei ricordi -

vendemmia.jpgIn un freddo mattino d'autunno, seduto sulla scalinata di Don Battista Scarangella, apparve un giorno, come per magia, un uomo. Con un corto mantello nero e la "coppola" in testa, aspettava qualcuno o qualcosa. Siamo nel 1943, in piena guerra, e la gente che di lì passava lanciava sguardi di curiosità e di paura. E così tutti i giorni, per un lungo periodo. Si venne poi a sapere che si trattava di un deportato politico, di origini siciliane. Si chiamava Vincenzo ed era stato mandato a  Toritto al confino. La sua colpa? Quella di non essersi sottomesso al regime fascista. Una sera, il poveretto faceva ritorno a casa dopo una giornata lavorativa in miniera quando, passando per la piazza del paese, fu affiancato da due gerarchi e portato con la forza davanti ad una specie di tribunale dove il Potestà gli intimò di pronunziare ad alta voce: "Viva il Fascio, Viva Mussolini...". Al suo netto rifiuto gli fu propinata una buona dose di "olio di ricino"  e mandato a casa.  Per ben tre volte l'inumano gesto fu perpetrato, quindi poiché "quella gente" non potè raggiungere il risultato voluto, per dare l' "Esempio" pensarono di allontanare Vincenzo, affidandolo ai carabinieri che lo caricarono su di un treno merci, destinazione ignota, al confino.

 

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nov 29 2009
L'uomo che fissa le capre PDF
dalla Redazione
Scritto da Angela Fariello   
domenica 29 novembre 2009

l_uomo_che_fissa_le_capre.jpg

 

Titolo originale: The man who stared at goats
Regia: Grant Heslov
Attori: George Clooney, Ewan McGregor, Kevin Spacey, Jeff Bridges
Durata: 90 min
Genere: Commedia

 

Bob Wilton (Ewan McGregor), giornalista mediocre, conosce bene il fallimento personale e professionale. Parte per l'Iraq per attirare l'attenzione della moglie che lo ha lasciato più che per trovare un vero scoop. Qui si imbatte in Lyn Cassidy (George Clooney)membro di un corpo segreto delle forze armate americane, l'Esercito Nuova Terra. Una unità di "Jedi", monaci guerrieri, che studiano e sperimentano i poteri paranormali in campo bellico. Musiche per rilassare il nemico, fiori in simbolo di pace, manipolazioni psichice, insomma il "potere dei fiori" contro i classici espedienti di distruzione e morte.  Convinto di poter ottenere un ottimo scoop, Bob segue Lyn nella sua missione, la ricerca di Bill Django (Jeff Bridges), suo mentore e fondatore dell'Esercito Nuova Terra, che ha chiesto il suo aiuto sottoforma di presenza extracorporea.  Il film, che fino a questo punto aveva tutti i caratteri di una spy-story, si trasforma nell'avventura di due uomini nel deserto alla ricerca di una nuova ragione per vivere. Tra rapimenti, vagheggiamenti e dosi di LSD, Bob Wilton scriverà il suo articolo e ristabilirà l'equilibrio nella Forza  rotto da un Kevin Spacey affascinato dal suo lato oscuro sin dagli anni dell'addestramento.

 

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ott 21 2009
L'usura: una "mano" che ti strozza PDF
dalla Redazione
Scritto da Giacomo Dachille   
mercoledì 21 ottobre 2009
mons-durso.jpgL'usura è un problema radicato e che da sempre ha accompagnato la vita dell'uomo. si approfitta di un momento di bisogno di denaro di un altro indivuduo, per ottenere facili ed altissimi guadagni, ovviamente illeciti.
Proprio in presenza di una congiuntura economica negativa che attanaglia il mondo intero da anni, con la relativa perdita di milioni di posti di lavoro, sistematicamente il fenomeno esplode in tutta la sua drammaticità e meschinità.
Ci troviamo di fronte al reato di usura quando si concede un prestito con un tassi d'interesse superiore al cosidetto "tasso-soglia", che si ottiene incrementando del 50% il tasso effettivo globale medio (TEGM) rapportato alle varie operazioni creditizie, rilevato trimestralmente dal Ministero del Tesoro e pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale.
Nel nostro paese non esistono divisioni, la piaga è diffusa su tutto il territorio nazionale, con dei picchi che si esprimono per ragioni socio-culturali nel sud italia. anche se i dati a disposizione dell'Autorità Giudiziaria sono sicuramente falsati dalle tante persone che non denunciano, facendo rimanere sommerso il loro stato di bisogno che da economico si è tramutato in bisogno di sopravvivenza.
E' proprio la sudditanza psicologica che gioca un ruolo decisivo nei rapporti tra chi subisce l'usura e chi la perpetra, infatti, raramente chi decide di denunciare il proprio aguzzino subisce delle conseguenze fisiche. L'arretratezza culturale di alcune fasce sociali e la "catalogazione" psicologica del reato di usura, fa vedere l'usuraio come una persona che in un momento di difficoltà, è stato pronto ad aiutarci, magari potrebbe tornarci utile in altri momenti e che comunque non si avevano alternative all'infelice scelta di rivolgersi a soggetti privati per ottenere soldi in poco tempo e senza mostrare tante garanzie. Per anni in ogni quartiere o in ogni paese vi era la figura del "cravattaro", da tutti conosciuto e da tutti visto come un'ancora di salvezza, una persona a volte stimata che in base alla vecchia normativa, non rischiava l'arresto neanche in flagranza di reato.  
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