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ott 21 2009
L'usura: una "mano" che ti strozza PDF Stampa E-mail
Scritto da Giacomo Dachille   
mercoledì 21 ottobre 2009
mons-durso.jpgL'usura è un problema radicato e che da sempre ha accompagnato la vita dell'uomo. si approfitta di un momento di bisogno di denaro di un altro indivuduo, per ottenere facili ed altissimi guadagni, ovviamente illeciti.
Proprio in presenza di una congiuntura economica negativa che attanaglia il mondo intero da anni, con la relativa perdita di milioni di posti di lavoro, sistematicamente il fenomeno esplode in tutta la sua drammaticità e meschinità.
Ci troviamo di fronte al reato di usura quando si concede un prestito con un tassi d'interesse superiore al cosidetto "tasso-soglia", che si ottiene incrementando del 50% il tasso effettivo globale medio (TEGM) rapportato alle varie operazioni creditizie, rilevato trimestralmente dal Ministero del Tesoro e pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale.
Nel nostro paese non esistono divisioni, la piaga è diffusa su tutto il territorio nazionale, con dei picchi che si esprimono per ragioni socio-culturali nel sud italia. anche se i dati a disposizione dell'Autorità Giudiziaria sono sicuramente falsati dalle tante persone che non denunciano, facendo rimanere sommerso il loro stato di bisogno che da economico si è tramutato in bisogno di sopravvivenza.
E' proprio la sudditanza psicologica che gioca un ruolo decisivo nei rapporti tra chi subisce l'usura e chi la perpetra, infatti, raramente chi decide di denunciare il proprio aguzzino subisce delle conseguenze fisiche. L'arretratezza culturale di alcune fasce sociali e la "catalogazione" psicologica del reato di usura, fa vedere l'usuraio come una persona che in un momento di difficoltà, è stato pronto ad aiutarci, magari potrebbe tornarci utile in altri momenti e che comunque non si avevano alternative all'infelice scelta di rivolgersi a soggetti privati per ottenere soldi in poco tempo e senza mostrare tante garanzie. Per anni in ogni quartiere o in ogni paese vi era la figura del "cravattaro", da tutti conosciuto e da tutti visto come un'ancora di salvezza, una persona a volte stimata che in base alla vecchia normativa, non rischiava l'arresto neanche in flagranza di reato.  

In questi ultimi anni il fenomeno ha subito un'evoluzione, infatti, oltre ai singoli personaggi, ora esistono delle vere organizzazioni, a volte, con infiltrazioni a carattere mafioso, che utilizza il prestito di denaro per riciclare i proventi di attività illecite. Commercianti, imprenditori e liberi professionisti sono le categorie che maggiormente sono costrette a rivolgersi agli usurai, spesso "consigliati" proprio dai loro commercialisti, dalla loro banca o dai loro consulenti: un passaparola che spinge in un vortice infinito di difficoltà. E' solo con la legge 108/96 che il parlamento ha introdotto delle novità normative che delineano il concetto di usura ed inaspriscono le pene per chi commette questo reato, contemplando anche il sequestro e la confisca dei beni dell'usuraio.
Di fronte a questa piaga sociale, la Chiesa non è stata ferma a guardare, ma si è subito attivata con la creazione delle Fondazioni Anitusura, racchiuse tutte nella Consulta Nazionale Antiusura, dei soggetti che quotidianamente sono in prima linea al fianco dei cittadini vittime del fenomeno che spesso abbandonati dalle istituzioni, si rivolgono alle parrocchie per "urlare" la loro richiesta di aiuto.

A Bari opera la Fondazione San Nicola e Santi Medici Onlus, di cui è presidente Monsignor Alberto D'Urso, al quale abbiamo rivolto alcune domande, per inquadrare meglio il problema dell'usura e la relativa attività della Fondazione. 

 

Domanda. Monsignor D'Urso, come potremmo definire il problema dell'usura nella nostra società e in questo periodo storico?

R. L'usura limita la libertà dei soggetti che vi ricorrono, persone e famiglie innanzitutto, costringendole alla ricerca disperata da rendere all'usuraio e frena, a sua volta, l'economia, soprattutto quella delle piccole e medie imprese e dei commercianti meno fortunati ed in crisi. Il fenomeno è in preoccupante aumento, anche per quanto riguarda la cosidetta usura di "vicinanza", infatti spesso in momenti di bisogno ci si rivolge a persone vicine, che si dichiarano subito disponibili ad aiutarti, ma che dopo l'inganno iniziale si rivelano avide di denaro e pronte a tutto per ricavarne soldi in modo facile ed illecito. 

 

D. Assisitiamo ad una crisi economica che attanaglia le famiglie e mina la stabilità dei rapporti, spessi ci si trova di fronte a richieste di finanziamenti per l'acquisto di beni superflui o per pagarsi le vacanze o per il matrimonio dei figli, quindi il fenomeno si è allargato dal mondo del lavoro a tutti i cittadini. Come mai?

R. Vi sono delle pubblcicità che garantiscono prestiti facili e in poco tempo, l'utilizzo senza controllo delle carte di credito e forme di pagamento che permettono una lunga rateizzazione degli acquisti, hanno creato una cultura finalizzata al consumo faciel che non rispecchia la vera necessità delle persone, spese pazze che hanno spinto verso la soglia di povertà intere famiglie, elementi che hanno favorito l'esplosione del fenomeno dell'usura in tutte le classi sociali. 


D. Qual è l'atteggiamento dello Stato e qual è l'efficacia degli strumenti normativi che Forze di polizia e Magistratura hanno a disposizione per combattere il fenomeno?

R. Noi che vediamo quotidianamente le drammatiche conseguenze dello strozzinaggio, allo Stato italiano chiediamo coerenza. Che senso ha legiferare contro il racket e l'usura e poi incoraggiare il gioco d'azzardo? Promozionarlo con campagne pubblcitarie e trasmissioni televisive? Come diffondere la cultura della legalità, della sobrietà e contemporaneamente invitare allo sperpero di denaro? In questo lo Stato è "pessimo maestro", e l'incasso di oltre 60 mila miliardi l'anno dalle tasche degli italiani attraverso i giochi non giustifica simile comportamento. Che almeno si finanzi in maniera adeguata il fondo per la prevenzione dall'usura previsto dall'articolo 15 della Legge 108&96. Con quel denaro le fondazioni come quelle riunite nella Consulta. possono fare da garanti presso le banche affinchè queste concedano dei prestiti proprio a quelle persone che normalmente non finanzierebbero per mancanza di garanzie e che quindi sarebbero a rischio di usura. Nel frattempo le richieste di aiuto aumentano le cause che inducono al bisogno, principalmente la disoccupazione di lungo periodo. Per aiutare chi è già vittima dell'usura le fondazioni fanno riferimento ad altre risorse, come donazioni caritative, l'8% e alle volte con il contributo degli enti locali. 

D. Quali i possibili rimedi, per evitare il ricorso agli usurai?

R. Innanzitutto bisogna combattere il ricorso al debito facile, non ascoltare le promesse fatte dalle tante pubblicità che illudono le persone ed in questo deve anche intervenire lo Stato che deva favorire lo sviluppo di una cultura alla sobrietà, al risparmio ed evitare di ricorrere alle tante lotterie per risolvere i problemi che affliggono la nazione, un esempio su tutti è la lotteria per raccogliere fondi per la ricostruzione in Abruzzo dopo il terremoto. Anche in occasione dell'ultima vincita multi milionaria del superenalotto, lo Stato non ha minimamente pensato a porre un freno alle giocate ed al jackpot, bensì ha pubblicizzato l'evento con una propaganda finalizzata ad aumentare la spesa verso il gioco.
I politici dovrebbero spingere verso un'altra direzione la propria attività, e cioè quello di incentivare il "lavoro"come unica fonte delle entrate economiche delle nostre famiglie. Insomma più lavoro e meno lotterie e giochi, creando delle condizioni che permettano lo sviluppo di una politica del risparmio.

 

D. Cosa consiglia a chi è vittima dell'usura?

R. Invito alla sobrietà nei consumi e nello stile di vita, un'esistenza più serena e alla portata delle proprie possibilità senza eccessi. In ogni caso la Fondazione per mezzo dei suoi esperti, tutti volontari, è a disposizione di chiunque per poter ricevere consigli su come attivare finanziamenti senza rischi, e accedere ai fondi di "presito della speranza" istituito dal primo settembre grazie ai fondi messi a disposizione delal Conferenza Episcopale Italiana. La Fondazione, inoltre, grazie a delle proprie iniziative, raccoglie dei fondi da destinare a quelle famiglie con delle difficoltà economiche momentanee, non vittime di usura ma che in egual misura stenta ad arrivare a fine mese. Sono delle piccole somme a disposizione dei più bisognosi per sopperirea debiti con Enti pubblici, per il pagamento delle bollette o per le rate dei fitti. Nel 2008 la Fondazione ha elargito 9 milioni di euro grazie ai fondi messi a disposizione dello Stato, salvando circa 100 persone e quindi anche le loro famigle. Inoltre vi sono stati dei contributi pari a 33.000 euro per la piccola beneficienza.  

 


L'articolo è stato pubblicato sul numero di settembre 2009 de
"l'incontro - periodico di cultura locale fondato da don Pierino Dattoli"
 

 

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