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Nuntio Vobis
mar 31 2021
Giovedì Santo PDF Stampa E-mail
Riflessioni
Scritto da Angela Fariello   
mercoledì 31 marzo 2021
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+ Dal Vangelo secondo Giovanni 13,1-15 

 

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi». 

 

 

Spunti di riflessione (Paolo Curtaz)

 

È finita. Lo sa bene, il Maestro. Ha fatto di tutto per convertire il cuore degli uomini, il cuore del suo popolo. cosa gli resta da fare? È finita. Gesù, come accade anche a noi, sperimenta il limite, misura la fragilità, pesa il rifiuto dell'uomo. Che ce ne facciamo di un Dio che dialoga? Che ci lascia liberi di scegliere? Che ce ne facciamo di un Dio che rifiuta le regole per chiedere di amare, e amare non può restringersi nell'alveo ristretto di un codice? Che ce ne facciamo di un Dio che ci chiama "amici", costringendoci a schierarci? È finita. Lo sa bene Giuda, l'unico fra i dodici che ha davvero capito cosa stia succedendo, l'unico che cerca un'ultima, disperata soluzione. È finita. Gesù si ritrova, solo, a decidere sul da farsi. Andarsene? Mollare tutto? Arrendersi all'evidenza? No. In quella cena che diventa pasquale Gesù va oltre, si dona, si consegna alla nostra assordante indifferenza. Quella cena che rifacciamo, in obbedienza. Quella cena che è la prima, quella da cui tutto nasce. Quella cena che oggi rifaremo, con fede, silenzio, adoranti. Siamo qui a misurare l'amore di Dio e ne siamo travolti. Ecco, Dio si dona in un pezzo di pane. 

 

 

Per la preghiera

 

Signore Gesù, noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie,

perché nella notte in cui sei stato tradito e abbandonato

dai tuoi discepoli

non ti sei tirato indietro,

ma, al contrario, hai detto il tuo sì incondizionato al Padre

e ci hai donato la tua vita

accettando di morire in croce

per noi.

Ascolta la nostra preghiera perché,

nonostante le nostre infedeltà,

il tuo dono d’amore si rinnovi in questi giorni anche per noi.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

 

 


 


 
mar 27 2021
INDICAZIONI LITURGICHE PER LA SETTIMANA SANTA 2021 PDF Stampa E-mail
Annunci Parrocchiali
Scritto da Angela Fariello   
sabato 27 marzo 2021

 

L'Arcivescovo S.E. Mons. Giuseppe Satriano

ci invita ad accogliere con disponibilità

la Nota della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti
(prot. N. 96/21)

e gli Orientamenti per la Settimana Santa 2021, pubblicati dalla Conferenza Episcopale Italiana lo scorso 17 febbraio.

Qui di seguito alcune precisazioni per la nostra Comunità:

 

copertina_settimana_santa20.png
DOMENICA DELLE PALME 
Sante Messe secondo l'orario solito.

La Commemorazione dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme sarà celebrata senza alcuna processione e assembramento da parte dei fedeli. Ogni Celebrazione Eucaristica si concluderà con la "benedizione semplice" delle palme.
Non saranno distribuiti i ramoscelli di ulivo o palme. Ciascun fedele li porterà con sé ed eviterà di scambiarli con altri fedeli.
GIOVEDI SANTO - ORE 19:00 "CENA DEL SIGNORE" 
Sarà omesso il rito della lavanda dei piedi.
La Santa Messa potrà essere seguita con la diretta streaming sulla pagina Facebook della Parrocchia oppure con il Papa sulle TV nazionali.
Al termine della celebrazione ci sarà la Reposizione del Santissimo Sacramento nel Tabernacolo dell'Altare Maggiore e seguirà l'Adorazione Eucaristica comunitaria e personale, fermandosi nella navata centrale della Chiesa Madre e nel rispetto delle norme anti-contagio.

Nelle rettorie e nelle chiese non parrocchiali non si deve allestire l'altare della Reposizione e resteranno chiuse per evitare l'andirivieni dei fedeli da una chiesa all'altra col rischio di assembramenti.
 VENERDI SANTO
- Ore 9:00 - 12,00: Adorazione Eucaristica Personale e Silenziosa;

Si omette l'atto di adorazione della Croce mediante il bacio da parte dei fedeli.
Nella preghiera universale sarà introdotta la seguente intenzione:

"Per chi si trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti".

Nella presente situazione drammatica della pandemia del coronavirus che attanaglia il mondo intero, preghiamo per i defunti, per quanti sono smarriti per la morte dei loro cari, per le persone ammalate e i loro familiari, per le conseguenze incerte sul lavoro di tante nostre sorelle e fratelli.

Preghiera in silenzio; poi il sacerdote dice

Vieni ora in nostro aiuto Dio onnipotente, affinché possiamo sperimentare il tuo amore che guarisce. Accogli nella tua misericordia coloro sono morti a causa del virus. Conforta le famiglie dei malati e delle vittime. Sii vicino ai medici, agli infermieri e a tutti gli operatori sanitari. Sostieni gli sfiduciati. O Padre che tutto rinnovi nel tuo Spirito, benedici il mondo, dona salute al corpo e conforto al cuore. Per Cristo nostro Signore. R. Amen.
- Ore 21:00 VIA CRUCIS con il Papa in TV 
VEGLIA PASQUALE - "SERA DEL SABATO SANTO" - ORE 19:00
 
La Veglia rimane invariata in tutte le sue parti. Non saranno distribuite le candele per il Lucernario all'inizio della Celebrazione e non sarà offerta l'acqua benedetta.
DOMENICA DI PASQUA
 
Sante Messe secondo l'orario solito.
 
Per le CONFESSIONI:
Non sarà possibile accostarsi concentrandosi nei giorni della Settimana Santa, ma vi invitiamo a dilazionarle nel Tempo Pasquale.
 
mar 27 2021
Domenica delle Palme PDF Stampa E-mail
Riflessioni
Scritto da Angela Fariello   
sabato 27 marzo 2021
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PER LA RIFLESSIONE (padre Paul Devreux)

 

Ogni nostro grido può sembrare una sconfitta, ma se viene affidata al Padre, ha la forza di far tremare la pietra di ogni sepolcro.

Ecco l'uomo! Ed appare al balcone dell'universo il volto di Gesù intriso di sangue. Il dolore sotto cui vacilla è il dolore di tutti gli uomini che hanno sofferto prima di lui. Tutti gli orrori che incombono sull'umanità sono precipitati nella croce.

Ecco il Figlio di Dio! E appare nel cuore della terra il patire di un Dio appassionato. Passione eterna. «Dio prima patì e poi si incarnò. E quale fu la sofferenza di cui prima patì? Fu sofferenza d'amore, passione per l'uomo. Caritas est passio» (Origene). Amore è passione. C'è un dolore d'amore che è bellezza, misteriosa bellezza, terribile bellezza, grazia che non riesco ad avere, che posso solo invocare! E contemplare in Cristo. Come le donne al Calvario, che stavano ad osservare da lontano. Gesù non ha avuto nemici tra le donne, solo fra loro non aveva nemici (F. Querè). Ultimo nucleo fedele, sono con il Cristo, non possono staccare gli occhi da lui, si immergono in lui. Primo nucleo di chiesa, quelle donne guardano Gesù con lo stesso sguardo di passione con cui Dio guarda l'uomo.

La chiesa nasce lì, dalla contemplazione del Crocifisso amore. A fare il cristiano non sono i riti religiosi, ma il partecipare alla sofferenza di Dio nella vita terrena (D. Bonhoffer).

Veramente questo uomo era Figlio di Dio! Prime parole di un uomo, quando la Parola di Dio nel mondo non è più parola, è diventata grido, poi è diventata muta. Parole di un soldato, esperto di morte. Che cosa ha visto nell'agonia di un morente, da fargli pronunciare il primo atto di fede cristiano? Lui, esperto di morte, in quella morte ha visto Dio. L'ha visto nella morte, non nella risurrezione. Morire così è cosa da Dio, è la rivelazione. Scendi dalla croce, gridavano. Ma se scende non è Dio, ragiona ancora in termini di potenza, è ancora la logica umana che vince, è solo un uomo.

Solo un Dio non scende dal legno. Si consegna alla Notte, si abbandona all'Altro per gli altri. Rappresentandoci tutti nei nostri abbandoni, nelle desolazioni, nelle notti. E so che non capirò mai del tutto, ma so anche che Cristo non è venuto nel mondo perché noi lo comprendessimo, ma perché ci aggrappassimo a lui, per afferrarci alla croce e lasciarci semplicemente trasportare da lui, su verso il grande Regno della vita.

Ogni nostro grido, ogni abbandono, può sembrare una sconfitta. Ma se è affidato al Padre, ha il potere, senza che noi lo sappiamo, di far tremare la pietra di ogni nostro sepolcro (L. Pozzoli).

Tutto il Vangelo è corrispondere al crocifisso Amore con il nostro umile, crocifisso amore. Tutta la fede è abbandonarci all'abbandonato amore.

 

 

PER LA PREGHIERA

 

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mar 20 2021
Quinta domenica di Quaresima PDF Stampa E-mail
Riflessioni
Scritto da Angela Fariello   
sabato 20 marzo 2021

 

 Oggi Gesù ci invita a guardare la forza e la bellezza di un piccolo seme
che posto nella terra,
la vivifica e feconda.

Gesù è il seme di vita che affonda nelle zolle della nostra umanità.

 

5quaresima21.jpg

 

dal Vangelo secondo Giovanni (12,23-28)

 

Gesù disse: «È giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà.

Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome».

 

 

Meditazione

(padre Raniero Cantalamessa) 

 

"Se il chicco di grano non cade in terra e non muore, rimane solo; se invece muore, porta molto frutto". Non è il solo insegnamento che Gesù trae dalla vita dei contadini.
Il Vangelo è pieno di parabole, immagini e spunti tratti dall'agricoltura che era a suo tempo (ed è ancora oggi per diversi popoli) la professione che occupa il
maggior numero di persone. Egli parla del seminatore, del lavoro dei campi, della mietitura, di grano, vino, olio, del fico, della vigna, della vendemmia...Ma Gesù non si fermava naturalmente al piano agricolo.

L'immagine del chicco di grano gli serve per trasmetterci un sublime insegnamento che getta luce, prima di tutto, sulla sua vicenda personale e poi anche su quella dei suoi discepoli. Il chicco di grano è, infatti, anzitutto Gesù stesso. Come un chicco di frumento, egli è caduto in terra nella sua passione e morte, è rispuntato e ha portato frutto con la sua risurrezione.
Il "molto frutto" che egli ha portato è la Chiesa che è nata dalla sua morte, il suo corpo mistico.

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mar 07 2021
Terza domenica di Quaresima PDF Stampa E-mail
Riflessioni
Scritto da Angela Fariello   
domenica 07 marzo 2021

3quaresima21.jpg

 

 

Oggi, terza domenica di Quaresima,
i piedi di Gesù ci portano
nel tempio di Gerusalemme,
lì Gesù ci chiede di liberare il cuore per fare spazio solo a Dio.

Lui havinto il peccato
e la corruzione del cuore
e ci annuncia la sua risurrezione:
dopo tre giorni risorgeremo con Lui!

 

dal Vangelo secondo Giovanni (2,13-21)

Si avvicinava i la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».

I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà. Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava
del tempio del suo corpo.

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