Home Nuntio Vobis
Nuntio Vobis
mar
24
2024
Riflessioni
|
Scritto da Angela Fariello
|
domenica 24 marzo 2024 |
SPUNTI DI RIFLESSIONE
Sono spoglie le nostre chiese. Disadorne, buie, abbandonate. Nessuno celebra l'eucarestia, nella Chiesa, in segno di rispetto per l'unico, grande sacrificio che si consuma sulla croce. Tacciono le campane, mentre, intorno, le città si affrettano per il grande fine-settimana di Pasqua, fuori-porta, se il tempo tiene. Gli uffici chiudono, le metropolitane si affollano, tutti corrono. Da qualche parte, altrove, un gruppo di amici cala dalla croce il corpo sfigurato e straziato di Dio per deporlo in una tomba. Ultimo segno di affetto, ultimo afflato di fede, ultimo abbraccio dei pochi discepoli rimasti a vegliare il Nazareno che muore. Ecco, tutto è compiuto, Dio si è donato. Senza riserve, senza misura, senza condizioni. Si è arreso alla devastante follia degli uomini, alla loro indifferenza. Forse, vedendolo appeso, capiranno che le sue non erano solo parole, vuote predicazioni di un esaltato, deliri di un mistico incompreso. Forse. Quel Dio appeso, nudo, sanguinolento, raccapricciante, è l'ultimo definitivo "sì" ad un uomo che sa solo dire dei "no". E oggi, ancora, ci scuote, ci smuove, ci commuove, ci converte, infine.
(Paolo Curtaz)
PER LA PREGHIERA
O Dio, che nella passione del Cristo nostro Signore
ci hai liberati dalla morte,
eredità dell'antico peccato
trasmessa a tutto il genere umano,
rinnovaci a somiglianza del tuo Figlio;
e come abbiamo portato in noi,
per la nostra nascita, l'immagine dell'uomo terreno,
così per l'azione del tuo Spirito,
fa' che portiamo l'immagine dell'uomo celeste.
|
|
mar
24
2024
Riflessioni
|
Scritto da Angela Fariello
|
domenica 24 marzo 2024 |
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
|
Leggi tutto...
|
|
mar
24
2024
Annunci Parrocchiali
|
Scritto da Angela Fariello
|
domenica 24 marzo 2024 |
CALENDARIO
LITURGICO-PASTORALE
24 MARZO - DOMENICA DELLE PALME
Ore 09.00: Solenne benedizione delle Palme in Piazza A. Moro, presso la Chiesa della Madonna delle Grazie, (le Palme saranno benedette solo in questo momento). Seguirà la processione verso la Chiesa Madre.
Sante Messe:
Ore 08.00 - 09.30 - 11.00 - 18.30: Chiesa Madre
Ore 10.30 Chiesa di Quasano
25 e 26 MARZO LUNEDÌ E MARTEDÌ SANTO
Ore 08.30 - 17.45: S. Messa - Lodi comunitarie
Esposizione del SS. Sacramento in Chiesa Madre
Ore 18.30: S. Messa
N. B.: l’Adorazione Eucaristica sarà animata dai gruppi parrocchiali solo nei due pomeriggi.
27 MARZO - MERCOLEDÌ SANTO
Ore 08.30: S. Messa - Lodi comunitarie
Ore 18.30: S. Messa vespertina
|
Leggi tutto...
|
|
mar
24
2024
Riflessioni
|
Scritto da Angela Fariello
|
domenica 24 marzo 2024 |
Con la celebrazione della Domenica delle Palme
si festeggia l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme per
andare incontro alla morte ed inizia la Settimana Santa,
centro dell’anno liturgico e fulcro della fede cristiana.
La
celebrazione si apre con il racconto dell’ingresso di Cristo a Gerusalemme del Vangelo di Marco.
L’episodio rimanda alla celebrazione della festività ebraica di Sukkot, la “festa delle Capanne”,
in
occasione della quale i fedeli arrivavano in massa in pellegrinaggio a Gerusalemme e salivano al tempio in
processione.
Ciascuno portava in mano e sventolava un piccolo mazzetto composto dai rami di tre alberi:
la
palma, simbolo della fede, il mirto, simbolo della preghiera che s’innalza verso il cielo,
e il salice, la cui forma
delle foglie rimandava alla bocca chiusa dei fedeli, in silenzio di fronte a Dio.
Il cammino era ritmato dalle
invocazioni di salvezza (Osanna),
lodando Dio per la liberazione dall’Egitto e con la consapevolezza che il
Messia
si sarebbe manifestato proprio nel contesto di questa festa.
IL VANGELO
Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei
suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro
legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”,
rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”».
Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti
dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono
fare.
Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri
mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi.
Quelli che precedevano e quelli che seguivano,
gridavano: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!Benedetto il Regno che viene, del nostro
padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!».
MEDITARE E RIFLETTERE
Non si può celebrare la festa delle Palme senza guardare al traguardo finale a cui essa
conduce, ossia la Resurrezione di Cristo, culmine della rivelazione di Dio in Gesù ed apice della salvezza a cui è
chiamato ogni essere umano, quella dal peccato e dalla morte.
I cristiani dei primi secoli avevano ben compreso
questo messaggio che Gesù trasmette con la sua vita, e lo avevano capito a tal punto da scegliere di decorare i
loro sepolcri con raffigurazioni di Cristo che apporta salvezza. E non a caso scelgono di riprodurre certe immagini
proprio sui sarcofagi, spazi dove gli esseri umani vengono riposti in attesa della salvezza definitiva con la
resurrezione alla fine dei tempi.
L’opera d’arte illustrata permette di guardare alla Domenica delle Palme con uno sguardo diverso, quello della
fede nella potenza salvatrice di Cristo.
Non bisogna dimenticare che l’intera celebrazione di questa domenica
prevede al suo interno degli elementi che confermano il senso della festa: all’inizio della celebrazione viene
rievocato l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme attraverso la lettura del brano evangelico di riferimento e
con la processione delle palme verso la chiesa; durante la celebrazione, invece, viene letto il racconto della
Passione di Gesù.
|
Leggi tutto...
|
|
mar
10
2024
Riflessioni
|
Scritto da Angela Fariello
|
domenica 10 marzo 2024 |
In questa quinta domenica, Gesù ci rende partecipi di un suo profondo sentimento:
«Adesso l'anima mia è turbata».
Il dolore fisico che Gesù dovrà
patire è anticipato dalla sofferenza interiore:
dovrà anche lasciare, alla maniera umana, tutti i ricordi e tutti gli affetti più cari.
Nel vangelo di questa domenica Gesù si mostra a noi nella sua "santa umanità".
Dal cielo il Padre si fa prossimo e si fa udire non solo dal Figlio per confermarlo nel suo amore.
IL VANGELO
In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c'erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù».
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l'ora che il Figlio dell'uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l'anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome».
Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
MEDITARE E RIFLETTERE
Stupisce che Filippo, alla richiesta dei Greci di voler vedere Gesù, non sia andato a dirlo direttamente a Gesù, ma lo abbia riferito prima ad Andrea, per poi, insieme, andare da lui. Probabilmente questa scelta evidenzia il modo adottato dagli Apostoli, secondo l'uso giudaico del tempo e come voluto da Gesù, di andare a due a due (cf Mc 6,7). Un modo che suggerisce, anche a noi che leggiamo oggi, come muovere i nostri passi nel cammino della fede: insieme, non da soli; perché uno possa essere sostegno all'altro e viceversa. E quando uno si fa sostegno all'altro si pone come il Cristo Salvatore al fianco dell'abate Mena.
Anche in altre pagine dei Vangeli, Filippo eAndrea sono citati insieme, come per esempio, nel racconto della Moltiplicazione dei pani (Gv 6, 1-13). Filippo eAndrea erano della stessa città (cf Gv 1,44) e probabilmente si conoscevano ancor prima di mettersi alla sequeladi Gesù. Andrea è stato il primo degli Apostoli a seguire Gesù: era uno dei discepoli di Giovanni ai quali fu detto:«Ecco l'Agnello di Dio!», uno dei due che, circa alle quattro del pomeriggio, andò e vide dove abitava il Maestro(Gv 1,35-40).
Filippo e Andrea sono "compagni di viaggio" nella vita e alla sequela di Gesù. E il Vangelo di oggi ci mostra che anche Gesù, nel suo dirigersi verso Gerusalemme, non è mai del tutto solo: lo accompagnano gli apostoli, lo seguono i discepoli. Il Padre non lo abbandona mai, anche quando il silenzio tutt'intorno sembra farsi assordante: «Ecco, viene l'ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo: ma io non sono solo, perché il Padre è con me» (cf Gv 16,32).
L'icona dell'amicizia a cui guardiamo oggi può farci da specchio nel nostro accompagnare un amico, nell'essere accompagnati da un amico o dall'Amico per eccellenza, Cristo Salvatore.
|
Leggi tutto...
|
|
| | << Inizio < Prec. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Pross. > Fine >>
| Risultati 1 - 9 di 641 |
|
|
Vinaora Visitors Counter | Today | 1752 | | Yesterday | 5737 | | This week | 15153 | | This month | 84719 | | All | 9128693 |
|