Occorre cambiare!
L’esigenza di dare una svolta agli stili di vita diventa pressante, ogni giorno.
Le file notturne per accaparrarsi l’iPhone, l’ultima diavoleria tecnologica, sembrano lontane benché siano trascorsi solo pochi mesi…Esce sempre qualche novità che cattura cuore e portafoglio. Ma non saranno questi supermarchingegni sostenuti dal tam tam mediatico a trasformare un’esistenza sempre più complicata, sempre meno sostenibile. Le crisi finanziarie si susseguono e non c’è continente che non ne sia immune.
E’ recessione globale.
Papa Benedetto invita a non mettere il denaro al primo posto. E, con ogni probabilità, ha ragione lui: con il denaro non si può fare tutto, anche se tutto, sempre più spesso, si fa per nome del denaro. E, mentre c’è chi spende 500 euro per il super telefonino, il 13% della popolazione italiana deve vivere un mese con la stessa somma: è uno dei dati del Rapporto Caritas-Zancan sulla povertà e l’esclusione sociale. Del resto un altro rapporto, quello sull’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), rivela che in Italia aumenta il divario tra ricchi e poveri, rispetto ad altri paesi, dove le differenze di reddito sono più limitate.
Ritornando ai dati Caritas-Zancan, il 55% degli italiani ha un reddito che non supera i 15 mila euro l’anno, mentre il 10% di italiani, da solo, possiede il 45% della ricchezza nazionale.
Tra i paese dell’Ocse siamo in prima fila per disparità economiche e sociali. E non è un bel primato. Ecco, le file! Sono lo specchio dei tempi: in fila per il traffico, dal medico, dal barbiere, alle casse dei supermercati. All’ufficio postale, e non solo lì, la fila istituzionalizzata con tanto di tagliandino numerato. Le code sono diventate un evento. Con i costi che il progresso non riesce ad evitarci. Forse perché non sempre è vero progresso. Se il progresso ha bisogno della crescita morale dell’umanità, come ribadisce da tempo il Papa, quando è solo tecnico invece di proiettare in avanti, può procurare bruschi ritorni da quel futuro, messianico solo in apparenza, che non mantiene quanto promette.
“Non è la scienza che redime l’uomo”, sottolinea ancora Papa Benedetto XVI nelle Spe Salvi.
Del resto ogni giorno ha la sua pena, ma non la sua parte di pane. Perché non è vero che tutto il mondo è paese. Anche con la crisi finanziaria in atto su tutti i mercati, c’è paese e paese, c’è fila è fila.
E, mentre le file per le novità tecnologiche, sono diffuse nei paesi ricchi e nelle isole residenziali dei paesi meno ricchi, quelli per il pane sono esclusive di un’utenza di terzo e Quarto mondo, che ha altri numeri e altre file. E sono lunghe, molte più lunghe nelle nostre.
Il mondo tecnologico ci mette in fila, ma nessuno se la sente di darsi da fare, non dico per eliminarle, ma almeno ridurle, le file.
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