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mar 04 2012
Seconda Domenica di Quaresima PDF Stampa E-mail
Scritto da Angela Fariello   
domenica 04 marzo 2012

20080211-trasfiguraz.jpg

LA SALVEZZA CON TE

 

Noi sappiamo che la cosa più difficile
è lasciarci prendere da te,
lasciarci amare, Signore,
essere disposti e disponibili,
e poi salire insieme l'alta montagna:
salire, allargare lo sguardo sul mondo,
immergerci nella luce
fino a grondare tutti di luce.
Signore anche per noi risplenda
il monte della luce,
pur nelle notti più nere
che dobbiamo attraversare.

LA SALVEZZA PER TE

Dal Vangelo secondo Marco (9,2-10)

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù. 
Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!» . Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. 
Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!» . E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro. 
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risuscitato dai morti.


LA SALVEZZA IN TE


In quel volto luminoso, in cui non c'è ombra, in cui non c'è spazio per la tristezza e la speranza apre al futuro, ciascuno di noi, oggi, può ritrovare il senso e il fine del proprio credere. In quel volto trasfigurato, capace di suscitare la bellezza dello "stare" con il Signore, della contemplazione di una presenza che riempie, affascina e soddisfa, ciascuno di noi può rintracciare la forza per giorni "lontani dal monte2, i momenti della quotidianità in cui è più difficile pregare, riconoscersi figli e sentirsi amati. E quel volto trasfigurato permette di accettare e comprendere i giorni in cui, quel viso, si mostrerà sfigurato, lontano dallo splendore della luce e della gloria, ma ancor più capace di insegnare, avvicinare, perdonare. "È bello per noi stare qui", anche quando l'ombra della croce avrà soppiantato la luminosità di quel giorno sul monte, anche quando vorremmo scappare lontano, come hanno fatto gli apostoli, perchè incapaci di riconoscere un volto così diverso, così vicino ed incomprensibile. I tre hanno conservato nel cuore quell'immagine di gloria e di splendore, quella sensazione di gioia senza tramonto: anche noi chiediamo al Signore di poter custodire nel silenzio e nel ringraziamento, quanto di bello, profondo ed incomprensibile, ogni giorno Egli ci rivela, nella luce della sua gloria, nella difficoltà della sua croce. 

 

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