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apr 18 2014
La Pasqua ci fa attraversare la vita PDF Stampa E-mail
Scritto da don Marino Cutrone   
venerdì 18 aprile 2014

e_risorto._lui_non_e_qui.jpg"Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo;

rivolgete il pensiero alla cose di lassù, non a quelle della terra:"(3, 1-2).

Questa esortazione di San Paolo ai Colossesi, rivolta anche a noi cristiani in questa pasqua 2014 non è certo un invito alla fuga dalla realtà, ma un forte richiamo a vivere da Risorti con Cristo. E' la chiamata ad una vita nuova. E' necessario sottrarre la nostra vita, la nostra storia, ogni scelta e azione al puro accadere e darle invece un senso. E' necessario andare oltre il velo dei nostri occhi stanchi e del nostro animo triste. Soprattutto quando siamo oppressi dalla fatica del vivere si tratta di scoprire che Dio è qui, vicino ad ognuno di noi e condivide il dolore, le angosce, le ferite, le speranze. Ci è vicino per sostenerci e aiutarci a cambiare vita. La pasqua ci fa attraversare la vita, ci esorta al passaggio - pasqua significa appunto "passaggio" dalla morte alla vita, dalla non-vita ad una nuova vita, dalle tenebre alla luce. 

Cristo Risorto, come con i discepoli di Emmaus, apre i nostri occhi accecati dalla miopia che impedisce di vedere la vita oltre la morte. Apre i nostri cuori per liberarci da quei macigni che ci opprimono ogni giorno e ci tengono prigionieri della tristezza.
Diceva don Tonino Bello: "Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all'imboccatura dell'anima che non lascia filtrare l'ossigeno, che opprime in una morsa di gelo; che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l'altro. E' il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio, della disperazione, del peccato.... pasqua sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l'inizio della luce,
la primavera di rapporti nuovi..."
Celebrare la pasqua, allora, non è compiere un rito annuale. Il puro accadere di una festa, anche se è la festa delle feste. Celebrare la pasqua per noi credenti significa operare un "passaggio": dall'uomo vecchio all'uomo nuovo.


Sarà pasqua se usciremo fuori dal nostro sepolcro di perbenismo e di egoismo.Egoismo che uccide più della morte.
Sarà pasqua se ci libereremo dall'individualismo che ci fa perdere la voglia della compagnia, della condivisione, del dialogo e dell'amicizia.
Sarà pasqua se ci libereremo dell'arroganza e della presunzione di essere migliori di tutti.
Sarà pasqua se usciremo dalla tomba di un amore malato e dallo stupido desiderio di possedere gli altri. La gioia della vita, invece, sta nell'amore
disinteressato e nel donare/donarsi.
Sarà pasqua se usciremo dalla tomba del giudizio e del pregiudizio. Non dimentichiamo che "i pregiudizi sono il ragionamento degli stupidi" (Voltaire).
Sarà pasqua se ci libereremo dalle tante maschere, dall'ipocrisia, dal fare le cose perché così fanno tutti, senza accorgerci che così uccidiamo la preziosa
unicità del nostro essere.
Sarà pasqua se l'Amore avrà la meglio su tutto e in tutti.

La sequenza del giorno di pasqua ci dice: "Si, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto". Che questa risurrezione o "passaggio" diventi realtà anche
nella nostra vita.

Buona Pasqua a te !

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