Risintonizzati!
Siamo nell'epoca del web e forsa ci sembra impensabile un mondo privo di strumenti di comunicazione di massa. Eppure, fino al 1901, il mondo non ha avuto neanche la radio!
Sì, ci furono esperimenti già a metà del 1800. Ma dobbiamo al nostro Guglielmo Marconi l'elaborazione del primo dispositivo capace di trasmissione senza fili a grandi distanze. Orgoglio tutto italiano.
Antenata dei nostri sistemi di comunicazione a distanza, la radio ancora oggi non ha perso il suo fascino. Ascoltarla è cosa piuttosto facile, non trovi? Basta sintonizzarsi su una delle sue frequenze di trasmissione.
L'importante è che si tratti di un segnale chiaro. Altrimenti si corre il rischio di ascoltare un messaggio a singhiozzi o non riuscire a seguire il ritmo di una musica che ci conquista.
La Bibbia non conosceva la radio. Inutile precisarlo, no? Eppure, se ci pensi, è un sistema di comunicazione simile. Lancia i suoi segnali e spera che siano il più chiari possibili. Ma non è sempre così.
Quando, per esempio, leggiamo il libro della Genesi, ci sembra che il segnale risulti piuttosto disturbato. Ci sono pagine che confondono la nostra idea di un Dio d'amore. Pensa a quando Dio ordina, senza mezzi termini ad Abrano:
«Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va' nel territorio di Mòria
e offrilo in olocausto su un monte che io ti indicherò»
(Gen 22,2).
Restiamo perplessi. Pare che non ci arrivi chiara e nitida la voce di Dio che ama. Ci sembra di ricevere un messaggio distorto. Le interferenze sono troppo forti e ci spingono a cambiare frequenza. O libro.
Questo almeno fino all'arrivo di Gesù. Lui infatti ha risintonizzato le frequenze tra Dio e l'umanità. In lui percepiamo un segnale decisamente più limpido. Ed è Dio stesso, preoccupato della cattiva qualità della nostra ricezione, a precisare:
«Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!»
(Mc 9,7)
In lui diventa chiara la voce del Dio che ama. È perciò Gesù che dobbiamo ascoltare. Il Gesù che chiama a seguirlo, per condividere con lui l'annuncio di un regno di giustizia già operante. Il Gesù che sana e libera dagli spiriti maligni, per renderci protagonisti della nostra storia.
Il Gesù che insegna l'inclusione, l'accoglienza e la benevolenza, a immagine dell'amore trinitario. Il Gesù che sa pagare di persona per le proprie scelte di vita, fino a quel patibolo infamante. E molto oltre.
Ascoltare Gesù significa sintonizzarsi su queste frequenze. Non quelle del buonismo di bassa lega. Nè quelle del devozionismo sfrenato. E neanche quelle del Dio pensato come un distributore automatico di sacramenti grazie e grazie a buon mercato.
Ascoltare Gesù comporta la rinuncia a tutto quello che disturba la sua ricezione migliore. Quindi, bando ai sensi di colpa immotivati e alle penitenze fuori misura. Bando totale anche al giudizio veloce e feroce su chi incontriamo.
E sappi con certezza un'altra cosa: il ricetrasmettitore che ha Gesù ha ulteriori capacità. Non solo ci permette di percepire il segnare divino in maniera limpida. È capace di purificare anche il segnale che da noi sale fino a Dio.
«Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!»
(Rm 8, 34)
Lui intercede per noi. Lui fa salire fino al Padre la nostra voce, le nostre preghiere, il nostro dolore. Gesù è interprete fedele, che mette in dialogo il cielo e la terra. Senza interferenze di nessun genere.
LE INTERFERENZE
E se oggi identificassimo le interferenze che ci impediscono di ascoltare con chiarezza la voce di Dio?
Fonte: "In cammino - Pasqua 2018" di Annamaria Corallo, Edizioni EDB
PREGHIERA
Padre, tu ci inviti
ad ascoltare sempre
il tuo Figlio.
Dona a noi, tuoi servi
docilità di ascolto
e prontezza
nell'eseguire
il tuo volere.
Amen
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