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Il paradiso in terra
Una notte di tanti anni fa, ho sognato il paradiso. Almeno così mi dissero i personaggi del mio sogno.
Era un posto davvero qualunque, con case come quelle che abbiamo noi, e strade, e giardini.
C'era solo una particolarità. Se un oggetto si rompeva, si riparava da sè. Perchè, come mi disse in sogno il rubinetto della mia casa in paradiso, «qui tutto ti è amico!».
Mi risvegliai molto pensierosa.
In fin dei conti, se il paradiso è il luogo dove Dio e l'umanità si ritrovano in festa, davvero tutto lì ci è amico. E davvero lì possiamo essere amici di tutti, di tutte e di tutto.
Se ci pensi bene, è uno quello di cui parla il libro della Genesi, raccontandoci la bizzara vicenda di Noè. A diluvio terminato, quando si apre per l'umanità biblica una nuova era, segnata dalla pace, Dio sancisce una rinnovata alleanza. Non solo con gli esserei umani ma anche
«con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti quegli animali che sono usciti dall'arca, e con tutti gli animali della terra»
(Gen 9,10)
Durante quella particolarissima navigazione, persone e animali avevano confiviso la vita e la speranza di una nuova vita. Avevano forse sentito la comune origine di Dio. E, forse, avevamo imparato a sentirsi amici gli uni degli altri.
Quell'arca ha sempre rappresentato la suggestiva metafora della convivenza possibile. Forse già dalla nostra infanzia, l'abbiamo immaginata popolata di animai tanto diversi tra loro: orsi e mucche, lupi e pecore, uccelli e pesci.
Pare proprio che Dio faccia alleanza con chi ha già imparato a vivere l'alleanza. Come se Dio non sappia resistere alla bellezza della comunione.
Una scena similare ci viene presentata nel racconto del vangelo. Ci hai fatto caso? Gesù ha appena ricevuto il battesimo da Giovanni, nel fiume Giordano. Lo Spirito Santo lo sospinge nel deserto. Lì è tantato aspramente.
L'evangelista Marco è molto riluttante a darci i dettagli del duello tra Gesù e il tentatore. Ma fa una annotazione di tutto rispetto:
«Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano»
(Mc 1, 13)
Quell'antica armonia, vissuta nell'arca di Noè, viene riassaporata da Gesù, stremato dalla vittoriosa lotta contro il maligno. Ancora di più: in questa scena, intuiamo la pace e la concordia che dimoravano nel giardino di Eden, quando tra gli esseri umani e la creazione non vi era alcuna frattura relazionale.
Permettimi di farti però notare che la scena di Gesù è ancor più spettacolare: persino gli angeli partecipano a questo momento di armonia.
La Quaresima potrebbe essere un tempo favorevole per recuperare armonie antiche e rinverdire quelle attuali. Magari non dovrai andare nel deserto e sfidare i demoni. O non sarà necessario costruire un'arca e riempirla di animali di varie specie.
Potrai per sempre sfidare i demoni delle tue paure e vincere le loro tentazioni che vogliono distruggere la tua autostima e i tuoi sogni di bellezza.
E potrai anche costruire un'arca di dialogo e positività, sulla quale invitare le persone più diverse, per ritrovare insieme l'equilibrio del rispetto e la maglia dell'accoglienza.
Non è l'azione isolata del nostro impegno più tenace. È il risultato dell'intervento salvifico di Gesù Cristo che ha vissuto e ha lottato, per tutti noi, per ricondurci alla fonte di ogni comunione,
«per ricondurci a lui»
(cf. 1Pt 3, 18).
COSTRUISCO IL MIO PARADISO IN TERRA
Vorrei riportare l'armonia di Dio dove regna il disordine. E tu?
Ripensa allora alle relazioni disordinate e disarmoniche della tua vita.
Quale scelta potrebbe renderle più armoniche?
Fonte: "In cammino - Pasqua 2018" di Annamaria Corallo
PREGHIERA
Dio, paziente e misericordioso,
disponi i nostri cuori all'ascolto
della tua Parola,
perchè in questo tempo che tu ci offri,
si compia in noi una vera conversione.
Amen
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Nuntio Vobis 
Redazione
