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nov 29 2015
Prima domenica di Avvento PDF Stampa E-mail
Scritto da Angela Fariello   
domenica 29 novembre 2015

 

La vostra liberazione è vicina!

 

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Al Signore, nostro redentore, chiediamo di non nascondere a noi il suo volto; possa egli sorgere come stella del mattino nelle notti del mondo, essere conforto ai popoli oscurati dalla guerra, e bussola a chi, nelle tenebre, attraversa il mare in cerca di luce.

 

 

 

 

Per la riflessione e la preghiera:

La Chiesa, in questo tempo di Avvento, invita tutti i credenti ad aprire il cuore all'azione dello Spirito, per prepararsi ad attendere il Signore che viene.

Alla considerazione di Gesù: «Non rimarrà pietra su pietra!» (Lc 21, 5-6), segue la domanda dei discepoli che rivela paura e timore. Gesù li invita a cogliere il tempo favorevole, in cui «vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande» (Lc 21, 27), e li esorta a stare bene attenti (v.34), a vegliare e a pregare in ogni momento (v.36).

È  l'invito che Gesù rivolge ancora oggi ad ogni credente: mantenere desta la vigilanza, per pter scorgere il Signore operante anche nelle contraddizioni della storia. Chi vigila, infatti, acquisisce una versione panoramica della realtà e coglie i segni della presenza di Dio che attraversano e innervano la vita di ogni giorno.

Gesù con la sua parola aiuta a non rimanere intrappolati nelle reti del proprio io, nella ricerca di sicurezze o di protagonismo, poichè portano alla chiusura e non permettono di scorgere l'area di azione di Dio. Egli è sempre pronto a costruire con tutti gli uomini e le donne una storia veramente umana.
Vivendo alla presenza di Dio ne mondo, la persona impara a superare le paure, gli egoismi. Aprendosi al Mistero, attraverso la preghiera, assume un diverso stile di vita fondato sul Vangelo: custodisce le relazioni anche con i diversi o con chi ha tradito.

Il Figlio di Dio che viene nel mondo annuncia l'infinito amore del Padre: Egli «sarà per sempre nella storia dell'umanità come Colui che è presente, vicino, provvidente, santo e misericordioso» (Misericordiae Vuluts, n.6).

Egli invita a lasciar risuonare nel cuore la sua Parola: «... tu sei prezioso ai miei occhi, sei degno di stiama e io ti amo. Non temere, perchè io sono con te» (cf. Is 43, 4-5).

 

 

O Astro che sorgi,
splendore dell'eterna luce,
sole di giustizia:
vieni, illumina chi giace nelle tenebre
e nell'ombra di morte.

 

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