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mar 23 2013
Domenica delle Palme PDF Stampa E-mail
Scritto da Angela Fariello   
sabato 23 marzo 2013
DOMENICA DEL CAMMINARE CON GESÙ
«La folla cominciò a lodare Dio» 
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 LA PREGHIERA
A Natale gli angeli cantano:
«Gloria a Dio nell'alto dei cieli
e pace in terra agli uomini di buona volontà!».
All'epoca dell'entrata in Gerusalemme,
sono degli uomini che cantano:
«Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!».
Gloria e pace: due realtà legate indissolubilmente
alla venuta di Gesù.
Tutta la folla dei discepoli canta
per i miracoli che avevano visto.
ma vi avranno colto il segno del regno di Dio,
Accaduto finalmente fra loro?
E noi, sapremo discernerlo e accoglierlo
nella morte e risurrezione di Gesù;
che festeggeremo alla fine di questa settimana?
Già da molto tempo celebriamo la risurrezione,
tuttavia nulla sembra accadere nella nostra vita...
Nulla? Se abbiamo questo pensiero, tacciamo
e ascoltiamo il mondo gridare attorno a noi.
RAVVIVARE LA FEDE
Accompagniamo Gesù che entra per l'ultima volta nella sua città. Stiamo accanto a lui sia nel momento in cui è acclamato re dalla folla osannante, sia nel momento in cui il mistero di Cristo si confonde col dolore e con la morte. Oggi ricorre il 33° anniversario del martirio di Mons. Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador ed la giornata in cui si fa memoria dei missionari martiri, uniti totalmente a Cristo che dona se stesso nel sacrificio della croce.
L'IMPEGNO
Partecipiamo con fede e gioia alle celebrazioni della Settimana Santa in parrocchia.  

Dal Concilio Vaticano Secondo
Costituzione Dogmatica "Lumen Gentium" sulla Chiesa, n. 42:

Avendo Gesù, Figlio di Dio, manifestato la sua carità dando per noi la vita, nessuno ha più grande amore di colui che dà la vita per lui e per i fratelli (cfr. 1 Gv 3,16; Gv 15,13). Già fin dai primi tempi quindi, alcuni cristiani sono stati chiamati, e altri lo saranno sempre, a rendere questa massima testimonianza d'amore davanti agli uomini, e specialmente davanti ai persecutori. Perciò il martirio, col quale il discepolo è reso simile al suo maestro che liberamente accetta la morte per la salute del mondo, e col quale diventa simile a lui nella effusione del sangue, è stimato dalla Chiesa come dono insigne e suprema prova di carità. Ché se a pochi è concesso, tutti però devono essere pronti a confessare Cristo davanti agli uomini e a seguirlo sulla via della croce durante le persecuzioni, che non mancano mai alla Chiesa.

 

La turba funesta si arma
e rivolge la punta delle
spade contro l'Invisibile
appeso in croce. ... Nella
passione di Cristo ciò che
in Adamo aveva peccato
ottiene la liberazione.

san Zeno I ,59,8 

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