Sii misericordioso, o uomo di Dio e servo fedele di
Cristo, anche verso di noi, sia ora che nel secolo a venire. In te, infatti,
abbiamo riposto la nostra speranza e a te rivolgiamo la nostra preghiera.
Fra
tutti, esseri visibili e invisibili, sei apparso il più degno di onore. Felice
davvero è la città di Bari e sacra è la chiesa nella quale il Signore Iddio ti
glorifica, e dove l'Altissimo santifica te, suo servo fedele.
Tu sei, infatti,
per tutti i cristiani il soccorritore e il difensore, liberandoci da tutti i
nostri pericoli e da tutti i nostri mali. E ti preghiamo ancora, o Santo beatissimo,
che hai potere e audacia presso il Signore, di intercedere per noi che sempre
festeggiamo la tua ricorrenza e osserviamo la festa della traslazione delle tue
reliquie, affinché veniamo salvati tramite le tue preghiere, per la grazia e la
misericordia dell'unigenito Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo.
Per Lui e
con Lui sia gloria e potenza, onore e adorazione al Padre, insieme allo Spirito
Santo, buono e vivificatore, ora e sempre e per i secoli dei secoli. Amen.
Con questa preghiera si
conclude il Racconto dell'anonimo russo dell'XI-XII sec. sulla Traslazione da
Myra a Bari. Cfr. Cioffari G., La Leggenda di Kiev, Bari, 1980