In occasione del suo venticinquesimo anniversario di sacerdozio, don Marino, ha voluto fare dono alla
comunità parrocchiale di un volume, I CARE (Mi sta a cuore).
Questo
libro l'ho pensato per una ricorrenza e con una speranza nel cuore:
la
ricorrenza è la celebrazione proprio quest'anno del XXV anniversario della mia
ordinazione sacerdotale.
Ho voluto così farne dono alla comunità di cui oggi
sono parroco, senza dimenticare le precedenti comunità
Introduzione di don Marino
Mi sta a cuore questa Chiesa, di cui faccio parte e mi sta a
cuore ogni comunità, piccola porzione di Chiesa. Il Papa Paolo VI diceva
"Amo la Chiesa". Sono trascorsi 25 anni dal giorno in cui il Signore
mi ha chiamato come Sacerdote a servizio della Sua Chiesa, a lavorare nella Sua
vigna. Il Seminario di Bari, come vicerettore, e le parrocchie di San Sabino in
Bari e di San Nicola in Toritto, come parroco, sono stati i luoghi dove
l'obbedienza mi ha posto per essere segno della Sua presenza in mezzo al Suo
popolo.
Questo libro l'ho pensato per una ricorrenza e con una
speranza nel cuore: la ricorrenza è la celebrazione proprio quest'anno del XXV
anniversario della mia ordinazione sacerdotale. Ho voluto così farne dono alla comunità
di cui oggi sono parroco, senza dimenticare le precedenti comunità. La
speranza: che il Mistero di Cristo celebrato nell' Anno Liturgico, vissuto
quotidianamente, faccia crescere nella fede e soprattutto susciti in tutti
l'impegno generoso per una comunione verticale e orizzontale, con Lui e con gli
altri. "La comunione fa la forza" è il mio chiodo fisso e spero lo
diventi anche per tutta la comunità, una comunità ricca per la presenza di
gruppi, movimenti, associazioni - dono certo dello Spirito - e nello stesso
tempo fatta di uomini e donne con caratteri, stili di vita, abitudini e
consuetudini diverse, con quelle piccole o grandi difficoltà che spesso
allontanano. Diceva Carlo Carto: "Quanto sei contestabile, Chiesa, eppure
quanto ti amo! Quanto mi hai fatto soffrire eppure quanto a te devo! ... Quante
volte ho avuto la voglia di sbatterti in faccia la porta della mia anima e
quante volte ho pregato di morire tra le tue braccia sicure". Ancora oggi
ripeto: Mi sta a cuore questa Chiesa, mi sta a cuore questa comunità! E chi ama
la Chiesa, ama la piccola comunità di cui fa parte. Per essa e per la comunione
in essa si impegna nella fede con carità. Mi sta a cuore la speranza che ogni
comunità parrocchiale sia luogo di comunione, una grande famiglia dove tutti i
componenti, pur nella diversità di età, cultura e carismi, ecc. sanno stare bene insieme, perché animati dall'esempio
di Cristo.
Prefazione di Nicola Giordano
Non sempre riesce facile scrivere una prefazione ad un
libro. Ma non è mai altrettanto facile rifiutarsi di scrivere una prefazione
dopo che, letto il libro, prendono consistenza nella mente sentimenti di
ammirazione verso l'Autore e per l'opera che diventa testimonianza di fede a
largo raggio. Occasione per la pubblicazione del libro è, a quanto si legge
nella Introduzione a firma dell' Autore, la celebrazione del suo XXV di
sacerdozio. Ugualmente significativo è il fine che l'Autore si propone:
"ho voluto farne dono alla comunità" e precisa "che il Mistero
di Cristo vissuto quotidianamente faccia crescere nella fede e soprattutto
susciti in tutti l'impegno generoso per una comunione verticale e
orizzontale".
Ogni pagina del libro, che contiene ben 41 riflessioni, ha
sempre il risvolto della orizzontalità e della verticalità voluto come motivo
ispiratore della sua azione di Parroco e di scrittore, molto saggiamente svolta
attraverso un impegno pastorale rivolto non soltanto al modesto numero di
parrocchiani ma a quanti avranno occasione di leggere il libro in tutte le
parti. Il lavoro contiene anche l'omelia pronunziata dal Vescovo Mariano
Magrassi il 12 settembre 1987, data della ordinazione sacerdotale di Marino
Cutrone. Magrassi, abate benedettino e arcivescovo di Bari, il suo Vescovo, era
grande cultore di ascetica e teologia.
L'intera opera di Marino Cutrone si presenta come un singolare
trattato di teologia nel di spiegarsi dei moment liturgici a prova del
proposito di collegare verticalità di fede con orizzontalità di vita vissuta.
Segnaliamo in particolare 9 articoli sul Natale, 11 sulIa
Pasqua, 7 sulla Quaresima e vari altri sempre finalizzati a dare un volto
cristiano alla quotidianità del vivere. In ciascuno di essi, accanto alle considerazioni
di indole storica riguardanti i singoli avvenimenti, ne compaiono tante altre
valide e appropriate con un intento catechetico che spesso coinvolge il tono prettamente
spirituale ed ascetico dell'intero libro.
Notevole, infine, lo stile dello scritto che, nel titolo
scelto dall' Autore, I care, esprime tutta la sua carica affettiva di persona
saggia non motivata soltanto da saggezza umana; ma, soprattutto, da quella fede
efficacemente richiamata nell'opera. Non si tratta soltanto di una fede
annunziata o scritta quanto di una fede vissuta. In tal modo il libro si
presenta come una novità letteraria in uno stile che potrebbe richiamare il
genere autobiografico di un vero pastore di anime.
Coloro che non hanno ancora ricevuto una copia del volume possono recarsi presso il Centro Parrocchiale e richiederne una copia per famiglia.
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