da Avvenire - Sabato 30 ottobre 2010
Halloween
in oratorio? No, grazie. «Il primo novembre è la festa di Tutti i Santi, e la Chiesa celebra il
rendimento di grazie per la nuova Gerusalemme, la città di Dio, che si realizza
nella comunione dei santi. Tutto ciò non ha nulla a che fare con satanassi e
diavolesse, scheletri e streghe, dolcetto o scherzetto, zucche vuote e
illuminate e via fantasticando». Parole chiare quelle di don Sandro Stefani,
presidente nazionale di «Noi associazione», sul dilagare di un appuntamento -
quello della notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre, che oltre a poter
contare in questi giorni su un battage mediatico e commerciale di vaste
proporzioni, in qualche caso ha trovato ospitalità negli anni scorsi anche
all'interno di oratori e circoli parrocchiali.
«Non ha
senso accodarci e svuotare di significato le feste cristiane riempiendole di
nulla, magari soltanto per trovare un'ulteriore occasione di aggregazione
giovanile nei nostri ambienti - annota il sacerdote padovano -. Certo, è sempre
bello ritrovarsi e fare festa, ma attorno a cosa, con quali motivazioni? La
nostra mission è ben diversa dal seguire l'andazzo generale, dal voler farci
belli anche a costo di proporre cose insulse o dai significati paganeggianti ed
esoterici, seguendo le mode imperanti». Non intende scatenare guerre contro
nessuno, il presidente di «Noi associazione», ma soltanto richiamare che i
circoli Noi sono impegnati «a servire coloro che frequentano gli oratori e i
patronati, molti dei quali sono bambini e ragazzi, proponendo la bellezza della
nostra fede e delle feste cristiane, e anche aiutando le famiglie a discernere
le proposte che spesso arrivano loro anche dalle scuole frequentate dai figli
». Dunque un invito a fare attenzione alle attese, ma senza dimenticare i
bisogni dei tesserati e il precipuo compito oratoriano di animazione del tempo
libero secondo uno spirito cristiano.
«Paradossalmente, mi rendo conto che organizzare una
festa con zucche e streghe e con i ragazzini che passano per le case a dire:
dolcetto o scherzetto? è più semplice che spiegare il mistero della comunione
dei Santi che realizza il Corpo mistico di Cristo - conclude don Stefani -. Ma
è sbagliato pensare a una neutralità di Halloween, affermando che è tutto un
gioco. Se non ci crediamo, che senso ha assecondarlo?». E le zucche? «Usiamole
per fare i tortelli. O un risotto».
«Il 1° novembre è la festa di Tutti i Santi... Non ha
nulla a che fare con satanassi e diavolesse, dolcetto o scherzetto. La zucca?
Meglio per il risotto»
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