Alla luce dell'apostolo Paolo.
La Quaresima è un tempo di graiza. San Paolo ci esorta «a
non accogliere invano la grazia di Dio». Il Signore «dice infatti: "al momento
favorevole ti ho esaudito, e nel giorno della salvezza ti ho soccorso". Ecco
ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!» (2 Cor 6, 1-2).
È tempo di conversione e di riconciliazione con Dio. Ne è
segno e strumento il prezioso sacramento della Penitenza.
«Vi supplichiamo in
nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio» (2 Cor 5,20).
È tempo di purificazione interiore, di rigenerazione spirituale.
«Purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito» (2 Cor 7,1).
È tempo di "deserto", è spazio di silenzio e di
preghiera, di ascolto della Parola di Dio: «la condurrò nel deserto e parlerò
al suo cuore» (Os 2, 16). La Parola di Dio è la sorgente e il nutrimento della
fese: «la fede viene dall'ascolto» (Rm
10,17).
La Quaresima ci induce a condurre una vita improntata
alla vigilanza e alla sobrietà, di cui il digiuno e l'astinenza sono segni
emblematici. «Siete figli della luce ...
Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobrii»(1 Ts 5,5-6).
La Quaresima ci immette nel mistero pasquale della morte
e risurrezione di Cristo, di Coluti che «mi ha amato e ha consegnato se stesso
per me» (Gal 2, 20).
Il cuore della Quaresima è l'Eucarestia, che è la
celebrazione di questo mistero pasquale, mistero di amore e sorgente di amore
(cfr 1Cor): l'amore con cui il Signore ci ama genera in noi il nostro amore per
i fratelli.
Mons. Giuseppe Greco
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