E tu, che catechista sei? 

Catechista col senso di colpa: pur impegnandosi e continuando a fare ciò che faceva ieri, si sente del tutto inadeguato alla condizione in cui opera. E' la condizione di chi cerca solo in se stesso la causa di una situazione che invece è oggettivamente complessa. Ciò genera scoraggiamento, stanchezza interiore e scarsa capacità di attrazione, talvolta porta perfino alla decisione di smettere questo servizio ecclesiale.

Catechista col dito puntato: cerca qualcuno o qualcosa su cui scaricare la propria tensione(famiglie, sacerdote, ragazzi, colleghi...). L'individuazione del capro espiatorio è comoda...ma non fa crescere nessuno!

Catechista sognatore: sogna quanto non ha faticando a sentirsi inserito ed integrato nella situazione in cui opera. Attento più ai limiti che alle opportunità, si illude che gli altri siano più facilitati dalle condizioni generali e più dotati di mezzi e sostegno pastorale.

Catechista assetato di sussidi: sempre in attesa dell'ultima novità editoriale, quasi che questi strumenti(sia pure utili) siano risolutivi di ogni problematica e sostitutivi della mediazione che spetta all'operatore.

Catechista spirituale: convinto che basti pregare per comunicare il messaggio cristiano, dimenticando che la fede è un atto libero, consapevole e articolato, capace di coinvolgere la totalità della persona. La preghiera è fondamentale per la fecondità dell'azione ma ha bisogno anche della programmazione, della preparazione, ecc.

Catechista impiegato: svolge con cura la sua ora di catechismo senza però entrare nella vita dei ragazzi e delle loro famiglie. Un servizio a lato, quindi poco incisivo, orientato a preparare ai sacramenti più che a introdurre alla vita cristiana. Spesso è uno che si isola dalla vita della comunità, poco incline ad aprirsi alla collaborazione con l'ambito liturgico e caritativo.

Catechista meticoloso: preoccupato più del programma e della forma che di infondere la passione per la vita della comunità e il senso di appartenenza ecclesiale. Il rischio è l'appiattimento, la mancanza di creatività e la freddezza dei rapporti.

Catechista intrattenitore: più animatore che educatore, benvoluto e cercato ma povero di contenuti, con buona popolarità e consenso ma con scarsa tenuta e refenzialità!

Catechista di buon cuore: svolge il suo servizio per aiutare il parroco, ma non matura la consapevolezza della corresponsabilità nella Chiesa.

Catechista compressore: appiattisce ogni contenuto della fede cristiana, impedendo di far emergere la centralità di Gesù, l'unico Signore. Se tutto ha lo stesso valore, tutto perde valore e ciò che è periferico acquista la stessa importanza di ciò che è marginale.

Catechista patentato: ha frequentato vari corsi di formazione in parrocchia e in diocesi e si considera abilitato al servizio, dimenticando che educare è un arte (San G. Bosco), senza nulla togliere alla preparazione!

Catechista terzomondista: molto sensibile ad alcuni temi d'attualità(fame nel mondo, ecologia, ecc.) col rischio di confondere la Chiesa con la Croce Rossa e di offuscare la centralità di Cristo.

Catechista bisognoso: ricerca esperienze straordinarie e di rassicurazioni e si trova a disagio nel quotidiano; il gruppo gli serve per affermare se stesso e cercare gratificazioni.

Catechista a tempo determinato: assiduo all'incontro di catechismo ma non alla messa dei fanciulli, incapace di mettersi far loro durante la celebrazione...