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dic 13 2020
Terza domenica di Avvento PDF Stampa E-mail
Scritto da Angela Fariello   
domenica 13 dicembre 2020
Oggi è il giorno della gioia perché il Natale si avvicina.

Accendendo la terza candela dell'Avvento sentiamo il calore
e la luce della fiamma che riscalda anche il nostro cuore.

Le voci dei profeti ci annunciano che presto il Signore verrà a fare festa con noi:
allora prepariamoci, scacciando la tristezza e, come brilla la luce di queste candele,
così anche sui nostri volti possa brillare la gioia e la speranza.
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In ascolto della Parola:
 
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose.
Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell'acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betania, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Gv 1, 6-8. 19-28
Meditiamo insieme (papa Francesco, Angelus, 14 dicembre 2014)

Già da due settimane il Tempo di Avvento ci ha invitato alla vigilanza spirituale per preparare la strada al Signore che viene. In questa terza domenica la liturgia ci propone un altro atteggiamento interiore con cui vivere questa attesa del Signore, cioè la gioia. La gioia di Gesù, come dice quel cartello: "Con Gesù la gioia è di casa".

Ecco, ci propone la gioia di Gesù! Il cuore dell'uomo desidera la gioia. Tutti desideriamo la gioia, ogni famiglia, ogni popolo aspira alla felicità. Ma qual è la gioia che il cristiano è chiamato a vivere e a testimoniare?
E' quella che viene dalla vicinanza di Dio, dalla sua presenza nella nostra vita. Da quando Gesù è entrato nella storia, con la sua nascita a Betlemme, l'umanità ha ricevuto il germe del Regno di Dio, come un terreno che riceve il seme, promessa del futuro raccolto. Non occorre più cercare altrove! Gesù è venuto a portare la gioia a tutti e per sempre.

Non si tratta di una gioia soltanto sperata o rinviata al paradiso: qui sulla terra siamo tristi ma in paradiso saremo gioiosi. No! Non è questa ma una gioia già reale e sperimentabile ora, perché Gesù stesso è la nostra gioia, e con Gesù la gioia di casa, come dice quel vostro cartello: con Gesù la gioia è di casa. Tutti, diciamolo: "Con Gesù la gioia è di casa".

 

Condividi le cose concrete:
(Jean Vanier, Segni, San Paolo 2011)

 

La prima cosa di cui dobbiamo prendere coscienza è che abitare insieme, pregare insieme, mangiare alla stessa tavola non basta per costruire una vera comunità. Tutte queste cose sono soltano la scorza.

Perchè ci sia comunità, occorre che ci amiamo gli uni gli altri come ci ama Gesù. A me pare che, almeno una volta al mese, bisognerebbe incontrarsi tutti per potersi parlare e comunicare qualcosa di personale. «Mia nonna sta morendo. Se mi vedete triste non è per voi». «Sto leggendo un libro su San Tommaso che mi appassiona». «Ho male a un piede: faccio fatica a camminare di questi tempi».

Che ognuno, insomma, possa condividere con altri qualcosa di ciò che sta vivendo.

 

 

La poesia si fa preghiera
(David Maria Turoldo, Salmo 145)

 

Beato colui che ha per suo aiuto
il Dio di Giacobbe,
colui che ripone la speranz
nel Signore suo Dio:

lui che fa giustizia agli oppressi,
lui ce dà il pane agli affamati;

il Dio che libera i prigionieri,
il Dio che apre gli occhi ai ciechi,

il Dio che rialza chi è caduto,
il Dio che ama i giusti,

il Dio che progette gli stranieri
e sosteiene orfani e vedove,
ma che sconvolge i progetti degli empi.

 

 

 

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