apr 17 2019
Giovedì santo
Scritto da Angela Fariello   
mercoledì 17 aprile 2019

gioved_santo19.png

LA PAROLA ASCOLTATA...

(Gv 13,1-15)

 

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

 

... MEDITATA

Ricordiamoci sempre che siamo discepoli di un Maestro che ha assunto fino alle estreme conseguenze la logica del servizio. Lui vero Dio non ha disdegnato di farsi servo obbediente (cf Fil 2,7).

La reale disponibilità al servizio appare allora l'unica tessera capace di accreditare nel mondo gli autentici discepoli di Gesù. È il segno distintivo del cristiano, il quale sull'esempio del suo Signore sa che solo chi serve, serve davvero! Solo chi ha il coraggio di prendere le distanze da qualsiasi logica di potere e di dominio può dire di seguire il Signore, non a parole, ma con la vita.

Nella Comunità di Gesù lo stile del servizio è l'ideale più sublime e l'impegno più concreto. Servire, come ha fatto Gesù, lui che ci ha dato l'esempio per primo perché lo seguiamo nella concretezza della nostra vita.

E tu cosa vuoi fare della tua vita? Vuoi specializzarti a servire o ti piace, invece, essere servito? Nel primo caso avrai la gioia assicurata; nel secondo, invece, sarà la logica perversa di questo mondo e non il comandamento dell'amore ad ispirarti e caratterizzarti.

 

 

...PREGATA

 

Signore Gesù, mentre cenavi con i tuoi discepoli,

ti sei inginocchiato e hai lavato loro i piedi.

Insegnami a contemplare questo tuo gesto

e a riesprimerlo nella mia vita di ogni giorno.

Insegnami a capire cosa vuoi tu da me e aiutami a farlo,

perché solo nell'obbedienza alla tua volontà

è il segreto della vera gioia.

Amen.

 

...MI IMPEGNA

Gesù depone le vesti e si inginocchia a lavare i piedi degli apostoli. Tu cosa devi "deporre" per far sì che la tua vita sia un'espressione sincera di servizio sull'esempio di Gesù "Maestro e Signore"?

 

Fonte: "L'avete fatto a me - Riflessioni sul Vangelo del giorno per i Tempi di Quaresima e Pasqua,  Diocesi di Patti, Centro Diocesano Vocazioni

 

 

 

AddThis Social Bookmark Button