Prima domenica di Avvento |
Scritto da Angela Fariello | |
domenica 02 dicembre 2018 | |
A te, Signore, innalzo l'anima mia, in te confido
Daniele Silvestri ha scritto diverse canzoni, tra queste c'è una che si chiaama L'uomo intero. L'hai mai ascoltata?
Con l'ironia che lo contraddistingue, Silvestri racconta di un uomo eccezionale: «Era un uomo di foza sicura, molto alto per la sua statura. Soprattutto sapeva sorridere ogni volta che avevo paura».
Non so se tu hai conosciuto persone di tale forza interiore. O se pensi di disporne in prima persona. La cosa che più mi colpisce è il modo con il quale il protagonista della canzone parla di sè: «E io di paura ne avevo davvero, convinto com'ero di essere stato, per tutta la vita, invece che intero parzialmente scremato».
Questa storia di essere parzialmente scremato, di geniale comicità simbolica, mi pare descrivere alla perfezione le nostre inenarrabili mediocrità.
A volte ci capita di sentirci ospiti di passaggio di questa vita. Forse spettatori inermi e impotenti di ingiustizie e disavventure. La vita di scorre addosso. Non ci sentiamo interi. Siamo parzialmente scremati.
Che poi la scrematura cos'è? È l'eliminazione dei grassi del latte, che ne costituiscono la parte migliore. Una vita scremata è dunque una vita senza gusti forti, senza sostanza, senza energia.
E, scusa se te lo dico senza mezzi termini: a Gesù questa cosa non piace per niente! Anzi, guarda, te lo faccio dire da lui stesso, così ci credi subito:
(Lc 21, 34)
Ecco fatto! Il messaggio è chiaro. Non possiamo accontentarci di vivacchiare. Di sperare che il domani sarà diverso, metre restiamo a casa sotto il plaid, a piangere sul latte versato. Magari anch'esso parzialmente scremato!
L'Avvento è l'occasione più bella per riprenderci in mano la vita. E recuperare le energie necessarie per viverla da protagonisti. Per riuscirci l'amico Paolo di Tarso ci viene incontro con qualche dritta:
(1Ts 3,12)
Non si tratta infatti di immaginare carriere brillanti, relazioni perfette e un aspetto fisico da sballo. Una vita piena non ha mica bisogno di questo. È semplicemente una vita vissuta nell'amore.
Amore per noi stessi, la nostra storia, le nostre capacità, la nostra crescita ancora possibile. Amore per chi ci sta accanto, per ciò che è, nelle giornate migliori e in quelle più difficili.
Amore per il nostro tempo che, volenti o nolenti, è il tempo che ci è dato di vivere, con le sue caratteristiche belle e quelle complesse. Perchè, alla fin fine, è solo l'amore che dà gusto, energia e pienezza.
E solo chi ama può aiutare a crescere, può correggere, può incoraggiare e sostenere. Proprio cone fa Dio con noi. E come ha fatto lungo la storia della salvezza che in questo avvio di Avvento ci viene consegnata come memoria di fedeltà.
Dio è stato chiaro:
(Ger 33,14)
Quelle promesse si compiono in Gesù, la Parola più bella che Dio Padre abbia mai pronunciato. In lui vediamo i frutti di un'umanità grintosa e aperta al bello.
Lui è l'uomo intero!
DISSIPAZIONI, UBRIACHEZZE E AFFANNI
Oggi potremmo rivedere il cuore. Che ne dici? Tu cosa sprechi? Da cosa vuoi distrarti? Cosa ti dà ansia? Ma, soprattutto, cosa ti aiuterò a riprenderti in mano la vita, per affrontare tutto ciò con grinta?
AFFIDARSI ALLO SPIRITO
Fonte: In cammino - Natale 2018 di Annamaria Corallo, Edizioni EDB
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