mar 24 2018
Domenica delle Palme
Scritto da Redazione   
sabato 24 marzo 2018
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IL POCO CHE VALE TANTO
 
 
La storia dell'umanità è stata scritta grazie alle opere letterarie dei grandi autori. Laddove non ci sono scritti, abbiamo imponenti architetture, affascinanti opere d'arte, solenni lapidi.
 
La memoria che si tramanda è sempre quella dei grandi. Conosciamo le date di nascita e morte degli uomini e delle donne che hanno fatto la storia. Neanche fossero stati i soli e le sole a nascere e a morire.
 
Il Vangelo, però, fa una scelta impopolare. Preferisce riportare i gesti e le parole di quelli che la storia ufficiale considera piccoli e ininfluenti. Persone che non hanno niente di speciale per essere notate.
 
Così alla fine del racconto di Marco, ci imbattiamo in una scena particolare: una donna raggiunge Gesù a Betania e lo unge con un profumo prezioso. Il gesto è accompagnato dalla lapidaria frase di Gesù:
 
«In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà quello che ha fatto»  (Mc 14,9).
 
In memoria di lei. Di una donna. Una piccola della società di quel tempo. E, per giunta, una donna della quale non sapremo mai il nome.
 
La ricorderemo sempre per un gesto piccolo. Perchè Gesù ha voluto che quel gesto varcasse i secoli. E così è stato. È entrato nelle nostre opere d'arte, nel nostro immaginario collettivo.
 
Confondiamo quel gesto con altri simili, raccontati altrove nei vangeli. Ma lo abbiamo scolpito nella memoria, come se fossimo stati rpesenti in quella casa, a pochi giorni dalla morte atroce di Gesù.
 
Inizia la settimana speciale nella quale i gesti dei piccoli sfidano la storia. Stiamo infatti per rileggere la vicenda di un ebreo marginale, nato in un paese marginale, ai margini del grande impero romano.
 
Perchè questo, in fin dei conti, è stato Gesù. Con lui si inaugura la storia dei piccoli, i marginali, gli esclusi, scrivono la propria vita. Lungo i loro giorni. 

 

Con Gesù, quei gesti minuscoli e banali acquistano una dignità imperitura. Anche i tuoi gesti, le tue scelte, i tuoi pensieri e le tue parole, se generati dall'amore, diventano eterni.

 

In questa logica, che valorizza l'esistente per quello che è, ritrovano senso le nostre vicende quotidiane. Le nostre lotte per andare avanti. Le piccole cose di cui noi stessi non manteniamo la memoria, nè segniamo sulle nostre agende.

 

Nella logica del poco che vale tanto, ritrovano bellezza i nostri passi incerti sulle strade della vita. La nostra fatica nel costruire relazioni belle e vere. E tutta la nsotra voglia di amore diventa un grido di speranza che valica il tempo e lo spazio. 

 

E atterra nel cuore di Dio. E lì viene accolto con un abbraccio di tenerezza infinita. Come quello che avrà provato davanti alla passione del Figlio amato.

 

È  tempo di piccolezza, di inevidenza, di tenerezza. Viviamolo con serena fiducia! E costruiamo il regno di amore che Gesù è venuto a inagurare su questa terra.

 

SII DOLCE!

 

Nel 1979 Riccardo Cocciante ci ha regalato un testo bello e dolce.

Il suo titolo è Io canto.

Riascoltandolo oggi, se vuoi, prova a ripercorrere tutti i gesti piccoli che scandiscono la tua giornata.
E cantare in loro e con loro la tua energia vitale, abbracciata dalla tenerezza paterna e materna di Dio.

 

 

 

Fonte: "In cammino - Pasqua 2018" di Annamaria Corallo, Edizioni EDB

 

PREGHIERA

 

Signore Gesù,

abbiamo imitato le folle di Gerusalemme

che ti acclamavano Re e Signore.

Benedicici e insegnaci a vivere

intimamente l'esperienza della tua passione

per celebrare santamente 

il glorioso evento

della tua risurrezione.

 

Amen

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