Seconda Domenica di Avvento |
Scritto da Angela Fariello | |
domenica 09 dicembre 2012 | |
Preparate la via del Signore
Impegno del cristiano è quello di conformare la propria vita a quella di Cristo Gesù, vivendo nella fede le alterne vicende dell'esistenza umana piena di gioia e di dolori, di debolezza e forza.
La lampada della conversione
La sua luce ci spinga a preparare l'Avvento del Signore
Comprendere la parola
Oggi la principale sfumatura del messaggio liturgico insiste fortemente sull'iniziativa divina, espressa con un tono pieno di speranza e perfino di gioia. Il maggiore sviluppo si riscontra nella lettura profetica: «Dio ricondurrà Israele con gioia alla luce della sua gloria» (Bar 5,9). Come salmo responsoriale viene proposto il 125, un inno pieno di speranza, il cui ritornello sintetizza beme il sentimento alla base della conversione: «Grandi cose ha fatto il Signore per noi». In questa seconda tappa del nostro cammino verso il Natale ci viene richiesta una conversione profonda: ma chi assiste alla messa e legge questi passaggi, non è già convertito al cristianesimo? In realtà, anche per il credente c'è estremo bisogno di animare o dare nuova lifa a una fede che non deve mai venire meno: è necessario curarsi della propria fede, farla crescere. Non è un atto dovuto, un comandamento da seguire: si tratta della conseguenza logica alla venuta del Messia, il riverbero della gioia che Cristo suscita nei cuori degli uomini e delle donne. Le promesse legate a questo evento, infatti, sono ancora una volta magnifiche e luminose: «Ogni burrone sarà riempito, ognu monte e ogni colle sarà abbassato; le vie trotuose diverranno dritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio» (Lc 3, 5-6). Davanti a tanto splendore nessuno può evitare che almeno un raggio di luce si faccia spazio sino al punto più recondito della propria anima e che , là, sia artefice della profonda conversione di cui parla il Battista. |