bilancio caritas anno 2007 |
Scritto da giuseppe macchia | |||||||||||||||||||||
lunedì 24 marzo 2008 | |||||||||||||||||||||
Presentare il bilancio consuntivo di un anno di attività è difficile, ma lo è ancor di più se il bilancio è quello delle attività della caritas parrocchiale. E’ come se si dovesse fare, al cospetto di Dio, l’esame di coscienza collettivo sulla profondità dell’amore che la comunità parrocchiale nutre per i fratelli più bisognosi. Quell’amore su cui, ciascuno di noi, sarà giudicato per la vita eterna.Certo, nel bilancio dei numeri che si presentano, non compaiono tutti quei gesti d’amore che non sono stati delegati agli operatori del centro d’ascolto della Caritas, ma che sono sangue della vita d’ogni giorno di noi cristiani.Qui non compare la sofferenza di chi sente inadeguato od insufficiente quel sacchetto di alimenti o quel minimo contributo economico che si riesce a dare, ma che, comunque, è lì a rappresentare, per i fratelli nel bisogno, la generosità di chi si priva di qualcosa per amore, non avanzi, per donare un sorriso al volto sfigurato dal dolore di chi non sa più in cosa sperare.Questo bilancio consuntivo presenta dei numeri nel conto economico, sta a tutti noi leggervi tra le righe la carne ed il sangue di Cristo Gesù.Centinaia di distribuzioni di alimenti e di abiti non sono quantificati, solo il soccorso economico.Nulla è scritto sull’ascolto delle sofferenze che uno sparuto gruppo di operatori ha potuto effettuare.Siamo in pochi, la mole dei bisogni è enorme; tutta la comunità parrocchiale è tenuta ad intervenire, tutti siamo chiamati a prestare aiuto. Nessuno può esimersi, nessuno può delegare ad altri il dovere di amare, di farsi prossimo a chi è nel dolore, nel bisogno.
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