Prima domenica di Quaresima |
Scritto da Angela Fariello | |
domenica 18 febbraio 2024 | |
Il tempo quaresimale che abbiamo iniziato da poco, ci richiama alla purificazione del cuore.La conversione non è mai un fatto episodico ma è un atteggiamento costante, che interessa tutta la persona nelle varie stagioni della vita.
IL VANGELO In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è icino; convertitevi e credete nel Vangelo».
MEDITARE E RIFLETTERE
Lo scenario biblico di questa prima domenica di Quaresima è il deserto, che nella tradizione biblica è il luogo della prova, della verifica, della solitudine con il nostro io profondo. È anche il luogo della parola, come deserto richiama il silenzio esteriore che può far emergere non solo le tante e troppe voci che ffollano la nostra mente, ma anche la voce di Dio che continua a parlarci, a voler dialogare con noi nell'intimità della nostra coscienza. Certamente siamo invitati ad entrare anche nello spazio della tentazione, ma con Gesù, per vincere, non da soli, ma con il suo aiuto. Le tentazioni non si evitano ma si attraversano. "Senza tentazioni nessuno si salva, perché scompare la libertà" diceva il grande abate Antonio. Cedere alla tentazione è voltare le spalle a Dio e voler costruire l'esistenza in proprio anziché in collaborazione e comunione con Dio e con i fratelli che ci vivono accanto; è scegliere Dio o gli idoli, cioè li assoluti della nostra società: soldi, piacere, potere, successo. Affrontare la tentazione, allora, è affrontare questi idoli nel deserto profondo di noi stessi nel quale difficilmente scendiamo per paura di misurarci con le nostre cupidigie e false consolazioni. Se con coraggio ci accorgiamo di essere cenere plasmata dalle mani di Dio, scopriremo che anche il nostro deserto può trasformarsi in una valle fiorita.
Marco annota che Gesù "stava con le bestie selvatiche", anche noi sapremo convivere con quei sentimenti che se prima ci facevano paura, ora non più, perché abbiamo imparato a rinunciare ad essi e a vivere da riconciliati con noi stessi, con gli altri e con Dio in un'armonia che ci ha restituito la pace interiore.
In quale momento ho sentito il deserto dentro di me e mi sono accorto di essere nella più totale solitudine? Cosa ho provato?
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
Fonte: Conferenza Episcopale Pugliese
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