Seconda domenica di Quaresima |
Scritto da Angela Fariello | |
sabato 07 marzo 2020 | |
LA PAROLA È ASCOLTATA...
Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù:«Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».
Mt 17,1-9
...È MEDITATA
"Il suo volto brillò come il sole". Tutti e tre i vangeli sinottici concordano nel raccontarci che, intorno alla metà del suo ministero pubblico, Gesù ottenne dai suoi discepoli, per la bocca di Pietro, la dichiarazione che era lui il Messia (Mc 8,27-29; Mt 16,13-20; Lc 9,18-20). Marco e Matteo però concordano anche nel dirci che gli stessi discepoli respingevano l'idea che Gesù-Messia dovesse patire e morire per attuare il piano di Dio (Mc 8,31-33; Mt 1,21-23); e tanto meno pare che accettassero l'idea che i seguaci di Gesù dovessero seguirlo sulla via della sofferenza, portando la croce con lui (Mc 8,34-38; Mt 16,24-26; così anche Lc 9,23-26).
Per capire e accettare questo insegnamento di Gesù, i suoi discepoli avevano bisogno di una vera e propria rivelazione. Il racconto della trasfigurazione di Gesù sul monte, trasmessoci da tutti e tre i sinottici, contiene per l'appunto questa rivelazione. È necessario infatti che, riflettendo su questo racconto, tutta l'attenzione non si concentri sugli elementi che possono considerarsi la cornice del quadro.
Appartengono alla cornice del racconto: il riferimento all'alto monte (è l'ambiente richiesto per l'incontro con Dio, come l'Oreb e il Sinai nella storia di Mosé); i nomi dei tre discepoli che assistono alla trasfigurazione, in qualità di testimoni privilegiati (gli stessi che assistono alla risurrezione della figlia di Giairo, secondo Marco e Luca, nonché all'agonia nell'orto, secondo Marco e Matteo); la trasfigurazione di Gesù nel volto e nelle vesti (così era apparso a Daniele, nei cc. 9-12,un misterioso vegliardo, che aveva svelato la sconfitta del popolo dei santi e il trionfo finale di quest'ultimo) ecc.
...È PREGATA
O Dio, che chiamasti alla fede i nostri padri
... MI IMPEGNA
Oggi ripeterò le parole che Gesù rivolse ai tre privilegiati testimoni della sua Trasfigurazione - "Alzatevi non temete" - a qualcuno/a che aspetta una parola d'incoraggiamento.
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