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dic 23 2018
Quarta domenica d'Avvento PDF Stampa E-mail
Scritto da Angela Fariello   
domenica 23 dicembre 2018

Signore, fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi

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Il Viandante sul mare di nebbia è una delle opere pittoriche più suggestive ed evocative. Fu realizzato intorno al 1818 dal pittore romantico tedesco Caspar David Friedrich. 
 
Il misterioso uomo ritratto di spalle si affaccia su una valle dai confini inquietanti. Avvolta nella neddia più impenetrabile. Chi guarda il quadro si sente in compagnia del misterioso viandante. E ne condivide le intense emozioni. In te quali suscita?
 
È sicuramente una delle metafore più eloquenti del cammino della vita. Col suo mistero, le sue sorprese, i suoi pericoli. E noi ci ritroviamo come quel viandante, affacciati sul burrone indecifrabile del futuro.
 
La nostra vita ha già conosciuto tempi faticosi e bui. Abbiamo scoperto di non essere immuni alle delusioni e al dolore. E questa è una esperienza che anche la Bibbia conosce bene. Ne parla a più riprese, per più persone. Anche presentando il piccolo paese di Betlemme, commenta:
«Dio li metterà in potere altrui fino a quando partorirà colei che deve partorire»
(Mi 5, 2)
 
La cosa bella della Bibbia è che pone sempre un limite alle sofferenze. Le situazioni dolorose, delle quali cadiamo in potere, non sono una condizione definitiva. Sono tempi di passaggio. Valli nebulose che incrociamo lungo il nostro pellegrinaggio.
 
Il profeta Michea presenta la fine delle difficoltà con l'immagine di un parto. Proprio come quello del quale ci stiamo preparando a fare memoria nel Natale.
 
Allora pure questo quadro, così carico di emozioni contrastanti, diventa una finestra sulla speranza. E si offre come metafora anche del percorso del nostro Avvento, che sta per volgere alla conclusione.

 

In questi giorni abbiamo riempito la bisaccia per il nostro viaggio, per non venire meno lungo il cammino. Abbiamo così cercato di prepararci alle nebbie e agli speroni rocciosi del percorso.

 

Insomma: ci siamo allenati a vivere tutta la vita come un itinerario aperto alle novità. Senza dimenticare che il Signore della vita ci accompagna. Anzi: di più. Il Signore ha deciso di venire a percorrerlo con noi.

 

Non è dunque un cammino solitario. E val la pena di compierlo con altre persone. Quelle che abbiamo accanto. Quelle che incontriamo. Quelle che domani si affacceranno sulla nostra strada.

 

E vale anche la pena di compierlo con la gioia nel cuore. Perchè il motore del viaggio è la speranza. Altrimenti ce ne staremmo a casa, in pantofole. Chi parte cerca il meglio. E anche chi ci viene incontro, come il Signore in questo Avvento che si conclude.

 

 

PAROLE PER IL CAMMINO

 

Signore delle strade,
instancabile viandante,
insegnami il gusto del viaggio.

Educa i miei occhi allo stupore
per gli incontri e le sorprese lungo la via.

Sostieni il mio passo
quando vacilla stanco
o inciampa nel sasso.

Rallenta il mio cammino
accanto a chi siede ferito
ai margini della strada.

 

Riempi la mia bisaccia
del pane della speranza
perchè possa condividerlo.

 

Cammina avanti a me
perchè io sappia intraprendere
la via sicura dell'amore.

 

 

Fonte: "In cammino - Natale 2018" , Edizioni EDB

 

 

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