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nov 26 2018
È ancora utile un giornale locale? PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
lunedì 26 novembre 2018

 

incontro_novebre18.jpgEditare un periodico locale nell'era del web e dei social network, ha ancora un senso?

Su questa domanda si stanno condensando da tempo dubbi e perplessità dei componenti della redazione, tutti pervasi da un senso di inquietudine ed insoddisfazione sul modo con cui il "nostro" giornale viene accolto dalla comunità torittese. L'incontro, nato nel 1984 su stimolo dall'allora parroco Don Pierino Dattoli ha avuto una vita lunga e fortunata, grazie all'impegno di numerosi collaboratori che, di fatto, fungevano da animatori culturali, più che da veri cronisti. Il cuore del periodico, da sempre, è stata la riessione su accadimenti locali, regionali o nazionali, eventi "inquadrati" da un angolo prospettico ben preciso, che poggiava sulla condivisione di valori e idee cristiani. Col tempo questa funzione di organo di approfondimento è venuta scemando, lasciando a L'incontro, il ruolo di "memoria storica" del paese, teca di fatti, avvicendamenti politici, accadimenti più o meno signicativi per la storia di Toritto. Oggi, tuttavia, ci troviamo di fronte ad un bivio: dobbiamo scegliere se ha ancora un senso pubblicare un periodico che non riceve più l'interesse che meriterebbe dal suo pubblico, oppure è ora di fare un passo indietro, lasciando spazio a nuove (e forse) più ecaci forme di comunicazione locale? Il dilemma ha una portata notevole, perché la complessità della questione si esplica nelle diverse variabili da tenere in considerazione.

 

Proviamo a riettere insieme.

 

1 CONTENUTI NON ALL' ALTEZZA - Al ne di essere il più possibile trasparenti ed obiettivi, facciamo una premessa d'obbligo: forse il livello degli articoli, non risponde alle attese dei lettori. Facendo mea culpa, possiamo nella massima onestà intellettuale ammettere che L'Incontro come prodotto editoriale è migliorabile. Questa è una certezza! Ma è anche vero che nel momento in cui la comunità aveva bisogno di un organo di informazione obiettivo, neutrale ed autorevole il nostro periodico ha risposto "presente!". Un esempio su tutti? Il numero dedicato interamente alla "questione Eco-mostro" editato nell'aprile 2016 ha riscosso un enorme successo di pubblico: non solo le copie sono state tutte vendute, ma sono giunte in redazione richieste di una ristampa provenienti da altri paesi limitro che hanno apprezzato la completezza della ricostruzione dei fatti, elaborata, carte alla mano, grazie all'impegno di tutti i componenti della redazione. Quel numero rappresenta l'esempio di un' opera corale, in cui tutti hanno saputo dare il proprio contributo ad una pubblicazione dall'alto valore non solo giornalistico, ma anche culturale. Perché, dunque, le altre edizioni non sono state all' altezza di questa citata a mò di esempio? La risposta è molto semplice: con una redazione "ridotta all'osso" è dicile chiedere a tutti i cronisti un impegno simile e, ancor più, costante nel tempo. Pubblicare un giornale richiede tempo, voglia, dedizione ed anche sacricio: in tanti si sono avvicinati alla redazione per dare il proprio contributo, ma pochi hanno dato continuità al loro impegno.

 

2 NUOVE "FORZE" IN REDAZIONE - Il vulnus può diventare un punto di non ritorno o un momento di rinascita: ripopolare la redazione con forze nuove può dare brio ed innescare un clima di eervescenza, in primis all'interno del giornale. Servono giovani cronisti, animati non solo dalla passione della cultura, ma anche da una innata sete di curiosità verso il contesto che li circonda. Se ciò non avverrà nel più breve tempo possibile, il futuro è già scritto, e non porta a nulla di buono per il nostro giornale.

 

3 CONDIVISIONE DEGLI ARGOMENTI DA APPROFONDIRE - La "distanza" tra la redazione e la comunità si può riettere anche nella scelta di temi, sentiti "lontani" dai torittesi. E allora ci viene da dire: scegliamo insieme i contenuti da arontare. L'importante è che lo si faccia senza pregiudizi o per partito preso, perché anche la scelta degli argomenti è sintomatica di prospettive ed orientamenti personali, sociali, culturali e politici. Il piglio critico di ogni giornale è da intendere come contributo intellettuale allo sviluppo di una opinione dì pubblica su un problema, scevro da posizioni politiche o discriminazioni di alcuna sorta perché tendente al miglioramento della qualità della vita della nostra comunità tutta! In questo numero citiamo, a titolo esemplicativo, alcune tematiche che potremmo arontare nel prossimo anno, ma siamo aperti a recepire ed accogliere suggerimenti, idee e contributi dall'esterno, purché neutrali e super partes.

 

4 OBSOLOSCENZA DEL MEDIUM "CARTACEO" - La carta stampata è, ormai, superata. Sono anni che lo sentiamo. Ma è anche vero che dalla carta stampata giungono contributi autorevoli che cercano di mettere ordine nel caos informazionale che i new media hanno generato. Contro le fake news, contro le schermaglie da bambocci o le invettive gratuite tipiche dei social, il periodico di approfondimento trova la sua ragion d'essere nella missione che ha sempre avuto: approfondire ed arricchire con una interpretazione "inedita" un tema, un fatto, un problema, ecc.

L'instantaneità della notizia, garantita in modo esemplare e con spirito di servizio encomiabile dagli amici di Torittonline, non è una nostra prerogativa. Giungeremo sul fatto quando tutti lo avranno sentito, conosciuto, esperito. Ma possiamo fornire la nostra opinione che diventa autorevole se ci documentiamo, approfondiamo aspetti poco conosciuti, illuminiamo aspetti poco considerati, ecc.

 

5 SIAMO E RESTIAMO LA CASSA DI RISONANZA DELLA PARROCCHIA - Lo abbiamo sentito ripetere più volte. A questa critica rispondiamo, con un pizzico di orgoglio: "Sì, e siamo eri di esserlo". L'editore del nostro periodico è la Parrocchia San Nicola ed il primo endorsement lo facciamo in copertina, quando esplicitiamo la nostra "proprietà". Siamo cronisti volontari che condividono un retaggio culturale, prima che religioso e spirituale. L'humus, in cui germogliano le nostre idee, è quello cristiano. Non abbiamo nessuna vergogna nell'esplicitarlo e nel dichiararlo in maniera chiara ed inequivocabile. Per questo tutti coloro i quali appartengono alla "famiglia" parrocchiale possono e devono informarci sugli accadimenti della rete parrocchiale, intesa nei diversi organi ed associazioni che ne fanno parte. Anzi, vi diremo di più. Molto spesso abbiamo criticato i referenti dei movimenti, gruppi, confraternite, comitato, ecc. della parrocchia; a nostro avviso rei di comunicare poco e male con la redazione de L'Incontro.

 

6 LA MANCANZA DI UNA "RETE" CON ASSOCIAZIONI, SCUOLE E MOVIMENTI TORITTESI - Anche questo è un aspetto molto importante per il rilancio del nostro periodico: la creazione di una rete sul territorio. La metafora della rete è ecace solo e soltanto se interpretiamo i diversi attori presenti nel contesto locale come "nodi intellingenti" che recepiscono informazioni e forniscono informazioni nella più classica dinamica di input/output. Questa intelligenza connettiva può far crescere il livello culturale di Toritto: ogni nodo deve "perturbare" il nodo più vicino per innescare stimoli in tutta la rete. Quando dicevamo che vorremmo fare da pungolo critico: questo può avvenire solo se c'è qualcuno che viene stimolato da questo pungolo, altrimenti la dinamica sarà sterile di risultati. Ci auspichiamo su questo fronte un maggior coinvolgimento di tutti i portatori di interesse del paese, preoccupati dal fatto che il dibattito non solo politico, ma sociale e culturale sta implodendo su se stesso. I sei punti appena esplicitati descrivono le problematiche con le quali conviviamo da tempo. Ora c'è l'urgenza di porsi una domanda: cosa scriveremo sulla nuova copertina del prossimo numero de L'Incontro: Continuiamo o no? Una certezza c'è: questa pagina andrà scritta insieme a tutti voi...nel bene o nel male.

 

CI AIUTI A CONTINUARE?

Ti aspettiamo mercoledì 28 novembre presso il Centro Parrocchiale per un incontro aperto a tutta la cittadinanza 

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