Dalle stanze delle lacrime alla Benedizione: ecco cosa succede dopo la fumata
Quanto sarà lungo l'intervallo di tempo che intercorre tra la "fumata
bianca" e il primo saluto del Pontefice neoeletto dalla Loggia della
Basilica Vaticana per impartire la sua benedizione apostolica "Urbi et
Orbi"?
Nel 2005 passarono circa 45 minuti dal suono delle
campane e dalla "fumata bianca", a cui si aggiunsero altri 10 minuti tra
l'annuncio dato dal cardinale protodiacono e l'affaccio al balcone di
Benedetto XVI.
Questa volta i tempi potrebbero allungarsi come
ha preannunciato nei giorni scorsi padre Federico Lombardi, direttore
della sala stampa della Santa Sede, ricordando che il nuovo Papa, appena
eletto, mentre esce dalla Cappella Sistina dopo l'atto di omaggio dei
cardinali, per andare alla Loggia passerà alla Cappella Paolina e si
raccoglierà in "una breve preghiera personale, silenziosa davanti al
Santissimo Sacramento".
Rispetto al Conclave del 2005.
"Una novità" l'ha definita padre Lombardi riepilogando cosa accadrà
quando un cardinale avrà raggiunto il quorum dei due terzi necessario a
essere eletto Pontefice (almeno 77 voti, ndr): "Questo significa che ci
vorrà un po' più di tempo dell'altra volta, soprattutto se il nuovo Papa
si immergerà nella preghiera". Una volta raggiunto il quorum per
l'elezione del nuovo Papa.
E prima della fumata, il cardinale decano - in questo caso il presidente
dell'assemblea, il cardinale Giovanni Battista Re - si è rivolto
all'eletto con la domanda: "Accetti la tua elezione canonica a Sommo
Pontefice?". E, dopo la risposta, l'altra domanda: "Con quale nome vuoi
essere chiamato?". La Stanza delle lacrime e l'ossequio dei cardinali.
Dopo
questa "breve cerimonia" nella Cappella Sistina, avviene la bruciatura
delle schede e la fumata, che è bianca se l'accettazione è avvenuta. Il
Pontefice nuovo va, quindi, nella cosiddetta "Stanza delle lacrime" per
indossare le vesti papali. Fa ritorno nella Sistina, dove si svolge
un'altra piccola cerimonia con una preghiera, la lettura di un passo del
Vangelo "tipicamente legato al ministero petrino", e una preghiera in
cui - aveva spiegato ancora padre Lombardi - "entrano come attori il
primo dell'Ordine dei diaconi, il primo dell'Ordine del presbiteri, il
primo dell'Ordine dei vescovi".
Poi c'è l'atto di ossequio e di obbedienza dei
cardinali al nuovo Papa, sempre nella Sistina prima dell'intonazione
del Te Deum che segna la chiusura del Conclave. Dopo il consenso
dell'eletto e la conseguente "fumata bianca". Dopo l'accettazione,
"l'eletto che abbia già ricevuto l'ordinazione episcopale è
immediatamente vescovo della Chiesa Romana, vero Papa e Capo del
Collegio episcopale", e acquista "di fatto la piena e suprema potestà
sulla Chiesa universale, e può esercitarla". Qualora invece l'eletto è
privo del carattere episcopale, viene subito ordinato vescovo.
L'annuncio alla Chiesa universale e la benedizione Urbi et Orbi.
Da
quel momento potranno accedere al nuovo Pontefice il Sostituto della
Segreteria di Stato, l'arcivescovo Angelo Becciu, il segretario per i
Rapporti con gli Stati, l'arcivescovo Dominique Mamberti, il Prefetto
della Casa Pontificia, monsignor Georg Gaenswein, già segretario
particolare di papa Ratzinger. E in quanto vescovo di Roma, il Papa,
dopo la solenne cerimonia di inaugurazione del pontificato ed entro "un
tempo conveniente", prenderà possesso della patriarcale Arcibasilica
Lateranense, che è la Basilica del vescovo di Roma.
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