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Nuntio Vobis
feb
13
2024
Annunci Parrocchiali
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Scritto da Angela Fariello
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martedì 13 febbraio 2024 |
"Che cosa chiedete alla Chiesa?
La fede"
14 Febbraio, Mercoledì delle ceneri - giorno di digiuno e astinenza
S. Messe con imposizione delle sacre ceneri in Chiesa Madre ore; 9:00 e 19:00
Santa Messa con imposizione delle sacre ceneri presso la Casa Della Carità S. Vincenzo ore: 16.00
16 Febbraio, Venerdì
Ore 19:30 in Chiesa madre Liturgia di inizio Quaresima.
18 Febbraio, I Domenica di Quaresima
23 Febbraio, Venerdì
Ore 19:15 Via Crucis in chiesa madre animata dal C.P.P. e C.P.A.E.
24 Febbraio, Sabato
Ore 15.00 Ritiro comunitario di Quaresima tenuto da Padre Franco Annicchiarico presso l'Istituto San Giuseppe
25 Febbraio, II Domenica di Quaresima
ore 18.30 Inizio novena Madonna di Costantinopoli
1 Marzo, Venerdì
Ore 19:15 Via Crucis in chiesa madre animata dai ragazzi delle fascia sacramentale
3 Marzo, III Domenica di Quaresima
5 Marzo, Martedì, Festa della Madonna di Costantinopoli.
S. Messe ore: 8:30 - 10:00 e 18:00.
Ore 19:00 Processione con l'immagine della Madonna di Costantinopoli per le vie del paese
7 Marzo, Giovedì
ore 16:30 Pellegrinaggio con le altre parrocchie del nostro vicariato a Bari in Cattedrale per onorare la B.V. Maria Odegitria
8 Marzo, Venerdì
ore 19.15 Via Crucis cittadina animata dalle Confraternite con partenza dalla Madonna delle Grazie.
Le 14 croci in questa Quaresima saranno collocate nella zona sud - dal municipio verso Altamura, dove si terrà la Via Crucis
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feb
13
2024
Riflessioni
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Scritto da Angela Fariello
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martedì 13 febbraio 2024 |
Questo è il momento favorevole,
è il momento giusto per dare lo sprint e prendere sul serio noi e Dio
Inizia la quaresima, ed aggiungerei finalmente, perché c'è un bisogno vero di conversione, di autenticità, di Vangelo. Papa Francesco si dà da fare e lo dice in tutte le salse che "la creazione attende con impazienza lo svelamento dei figli di Dio", non di imborghesiti o arrabbiati cristiani "fai da te" ma, prendendo le parole dalla preghiera di colletta di domenica scorsa, di "instancabili operatori di bene e di pace". Sì, perché seguire Gesù è affascinante, è come salire su una giostra che non avremmo mai pensato così bella che, però, allo stesso tempo, ci mostra anche i limiti del nostro cuore, poiché non si passa di trionfo in trionfo ma di salvezza in salvezza. Per questo abbiamo chiesto che la Sua Parola risuonasse in noi, ed eccoci qui in quaresima.
Questo è un tempo di conversione e di riconciliazione ma, se vogliamo, come dice il vangelo di oggi, è un tempo per prepararci a gustare la ricompensa di Dio e quindi prepararci alla Pasqua, quella prossima e, possibilmente, anche a quella definitiva. Non si tratta di fare un po' più del bene, qualche fioretto qua e là, ma di entrare nel silenzio della nostra camera (Matteo usa questo termine nonostante non fosse di uso comune che ognuno avesse una propria camera!), dentro di sé, proprio lì dove spesso evitiamo di entrare.
C'è una parte dentro di noi che facciamo più resistenza a visitare, chi più chi meno; c'è chi evita e chi la fugge proprio, ma è la stanza più preziosa. C'è chi si riempie la vita di affanni per non pensare, chi si mette le cuffiette per evitare qualsiasi contatto con se stesso, chi sta eternamente connesso, chi non si perde nessun buongiorno o buonanotte sui social o chissà cosa pur di non fermarsi. La Quaresima è quello spettacolo, la meraviglia di entrare in questo luogo e trovarci dentro non a guardare le nostre sconfitte o dolori, ma a permanere sotto lo sguardo benevolo del Padre che ci "ricompensa", ci sovraccarica di vita, ci accoglie nel suo abbraccio benedicente.
Perché allora il digiuno? Perché la preghiera e l'elemosina si capiscono pure, ma il digiuno?
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dic
24
2023
Riflessioni
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Scritto da Angela Fariello
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domenica 24 dicembre 2023 |
La Vergine Madre
Vigilanti nell'attesa, con Maria, invochiamo Cristo Salvatore, nostra pace e nostra speranza.
Tra i modelli che ci sono proposti nell'Avvento emergono Maria e Giovanni Battista.
Il Precursore che gridava nel deserto: «Preparate la strada al Signore!», cammina ancora oggi davanti a Cristo per preparargli il cammino,
nella Chiesa e nei cuori. La "Madre di Dio" ha certamente un posto di privilegio.
Non potremo mai dimenticare che Ella è quel punto della storia in cui la salvezza è entrata, dall'alto, per spandersi su tutta l'umanità.
Maranatha: Vieni, Signore Gesù!
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dic
15
2023
Riflessioni
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Scritto da Angela Fariello
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venerdì 15 dicembre 2023 |
Un annuncio di gioia
Nella gioia andiamo incontro al Signore che viene. La liturgia odierna ci fa scoprire la sorgente della gioia: Cristo è in mezzo a noi.
Avvertirlo è sorgente inesauribile di gioia, gioia prorompente che viene cantata con le parole stesse di Maria: è il "Magnificat" la risposta a questa gioiosa scoperta. Ma bisognerà ravvivare la capacità di riconoscere il Cristo: qui e ora.
È troppo forte in noi la tendenza a situare la sua venuta unicamente nel passato o nel futuro. Essa invece è sempre attuale. Il cristiano che lo sperimenta è un uomo felice. Chi invece non avverte questa presenza, deve sentirsi interpellato dal rimprovero del Battista: «C'è in mezzo a voi uno che voi non conoscete».
Ci sono forse molti aspetti del Cristianesimo che non abbiamo ancora scoperto» (Daniélou). Maranatha: Vieni, Signore Gesù!
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell'acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
Per riflettere
Giovanni è il "martire" della luce, testimone che l'avvicinarsi di Dio trasfigura.
Venne Giovanni mandato da Dio, venne come testimone, per rendere testimonianza alla luce. A una cosa sola: alla luce, all'amica luce che per ore e ore accarezza le cose, e non si stanca. Non quella infinita, lontana luce che abita nei cieli dei cieli, ma quella ordinaria, luce di terra, che illumina ogni uomo e ogni storia.
Giovanni è il "martire" della luce, testimone che l'avvicinarsi di Dio trasfigura, è come una manciata di luce gettata in faccia al mondo, non per abbagliare, ma per risvegliare le forme, i colori e la bellezza delle cose, per allargare l'orizzonte. Testimone che la pietra angolare su cui poggia la storia non è il peccato ma la grazia, non il fango ma un raggio di sole, che non cede mai.
Ad ogni credente è affidata la stessa profezia del Battista: annunciare non il degrado, lo sfascio, il marcio che ci minaccia, ma occhi che vedono Dio camminare in mezzo a noi, sandali da pellegrino e cuore di luce: in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete.
Sacerdoti e leviti sono scesi da Gerusalemme al Giordano, una commissione d'inchiesta istituzionale, venuta non per capire ma per coglierlo in fallo: Tu chi credi di essere? Elia? Il profeta che tutti aspettano? Chi sei? Perché battezzi? Sei domande sempre più incalzanti. Ad esse Giovanni risponde "no", per tre volte, lo fa con risposte sempre più brevi: anziché replicare "io sono" preferisce dire "io non sono". Si toglie di dosso immagini gratificanti, prestigiose, che forse sono perfino pronti a riconoscergli.
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