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Nuntio Vobis
dic
24
2020
Riflessioni
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Scritto da Angela Fariello
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giovedì 24 dicembre 2020 |
È venuto come il più piccolo degli esseri, il più fragile, il più debole.
Perché nessuno avesse vergogna ad avvicinarlo, perché nessuno avesse timore,
perché tutti lo potessero proprio avere vicino, andargli vicino,
non avere più nessuna distanza fra noi e lui.
C'è stato da parte di Dio uno sforzo di inabissarsi,
di sprofondarsi dentro di noi, perché ciascuno possa dargli del tu,
possa avere confidenza, possa avvicinarlo, possa sentirsi da lui pensato, da lui amato...
da lui amato: guardate che questa è una grande parola!
Se voi capite questo, se voi ricordate questo che vi sto dicendo,
voi avete capito tutto il Cristianesimo
don Marino, don Alessandro
e la redazione di sannicolatoritto.it e della pagina facebook
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dic
23
2020
Riflessioni
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Scritto da Angela Fariello
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mercoledì 23 dicembre 2020 |
Messaggio di Avvento-Natale 2020 di S.E. Mons. Giuseppe Satriano, Vescovo eletto di Bari-Bitonto
«Abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente» (1 Tm 4,10)
Siamo entrati in Avvento, tempo denso di grazia, proiettato verso l'incontro con Cristo Gesù che, nel mistero di un amore grande e insondabile, torna a incontrare l'umanità per aprire i nostri orizzonti di vita a quella luce che viene dall'alto e che sola può orientare i cammini alla vita vera. Come pellegrini e mendicanti, ci incamminiamo verso il Natale del Signore, opportunità di rinascita per ciascuno.
Figli della cultura dell'effimero
Questo tempo difficile ci ha spogliato di certezze fragili. Per troppo tempo fuorviati da una cultura dell'effimero e dell'apparenza, siamo invitati a guardare dentro il mistero della vita, dove tutto è dono: le persone, la natura, l'aria che respiriamo, l'acqua che beviamo, la realtà che ci circonda.
Abbiamo concesso troppo spazio a ciò che non è essenziale ed oggi ci manca tutto. Ci ritroviamo esistenze piene di cose ma vuote di relazioni, sempre più povere di abbracci veri. Capaci di connetterci con il mondo intero, non ci accorgiamo di chi soffre sull'uscio delle nostre case. Viviamo in un territorio segnato da ferite antiche che oggi sono insopportabili. La pandemia sta evidenziando i mali del nostro vivere e, al tempo stesso, sta esaltando le scelte coraggiose e ricche di umanità, che diversi tra noi sono ancora capaci di compiere.
Avvento come ritorno alle origini
In questo contesto siamo chiamati ad entrare nell'Avvento del Signore come ritorno alle origini della bellezza del vivere. Celebrare la Sua nascita tra noi è ritrovare quella dignità, propria di ogni uomo, capace di restituire a ciascuno il contatto più autentico con ciò che nutre l'umano: la consapevolezza di essere figli di Dio e figli amati.
L'Avvento diviene, dunque, tempo di speranza, non perché proiettati verso visioni ottimiste del futuro ma in quanto possiamo ricostruire percorsi nuovi a partire da ciò che è fondamento per l'esistenza di tutti. La speranza ha un nome: Gesù, il Dio vivente; Egli attende ancora di essere accolto nelle nostre esistenze, nelle scelte che operiamo quotidianamente.
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dic
23
2020
Riflessioni
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Scritto da Angela Fariello
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mercoledì 23 dicembre 2020 |
Messaggio di auguri di S.E. Mons. Francesco Cacucci,
Amministratore Apostolico dell'Arcidiocesi di Bari-Bitonto per il Natale 2020
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dic
19
2020
Riflessioni
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Scritto da Angela Fariello
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sabato 19 dicembre 2020 |
Oggi accendiamo l'ultima candela della speranza: è ormai alle porte la venuta di Gesù.
Lui è come un seme piantato nella terra, attende nel grembo di Maria di nascere ancora,
qui in questa nostra casa, in questo nostro tempo, in ciascuno di noi.
Facciamogli spazio nel nostro cuore, vogliamo preparare per lui una casa, una casa accogliente, luminosa e calda.
In ascolto della Parola:
In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
E l'angelo si allontanò da lei.
Lc 1, 26-38
Meditiamo insieme (papa Francesco, angelus IV Domenica di Avvento 201)
Per celebrare in modo proficuo il Natale, siamo chiamati a soffermarci sui "luoghi" dello stupore. E quali sono questi luoghi dello stupore nella vita quotidiana? Sono tre.
Il primo luogo è l'altro, nel quale riconoscere un fratello, perché da quando è accaduto il Natale di Gesù, ogni volto porta impresse le sembianze del Figlio di Dio. Soprattutto quando è il volto del povero, perché da povero Dio è entrato nel mondo e dai poveri, prima di tutto, si è lasciato avvicinare.
Un altro luogo dello stupore - il secondo - in cui, se guardiamo con fede, proviamo proprio lo stupore è la storia. Tante volte crediamo di vederla per il verso giusto, e invece rischiamo di leggerla alla rovescia. [...] Questo è il secondo stupore, lo stupore della storia.
Un terzo luogo dello stupore è la Chiesa: guardarla con lo stupore della fede significa non limitarsi a considerarla soltanto come istituzione religiosa, che lo è; ma sentirla come una Madre che, pur tra macchie e rughe - ne abbiamo tante! - lascia trasparire i lineamenti della Sposa amata e purificata da Cristo Signore. [...].
La Chiesa madre che sempre ha le porte spalancate e le braccia aperte per accogliere tutti. Anzi, la Chiesa madre che esce dalle proprie porte per cercare con sorriso di madre tutti i lontani e portarli alla misericordia di Dio. A Natale Dio ci dona tutto Sé stesso donando il suo Figlio, l'Unico, che è tutta la sua gioia. E solo con il cuore di Maria, l'umile e povera figlia di Sion, diventata Madre del Figlio dell'Altissimo, è possibile esultare e rallegrarsi per il grande dono di Dio e per la sua imprevedibile sorpresa. Ci aiuti Lei a percepire lo stupore - questi tre stupori l'altro, la storia e la Chiesa - per la nascita di Gesù, il dono dei doni, il regalo immeritato che ci porta la salvezza. L'incontro con Gesù farà sentire anche a noi questo grande stupore.
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