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nov 05 2010
Dopo lo shock, la riflessione e l’impegno PDF Stampa E-mail
Scritto da La Redazione   
venerdì 05 novembre 2010

manifestolegalita.jpg

 

 

La piazza nella quale sono celebrati a Toritto molti dei riti e delle manifestazioni della nostra vita civile, sociale, religiosa e culturale è stata violata da un inatteso quanto inaccettabile , spaventoso, episodio di sangue che ha prodotto in un primo momento stordimento e incredulità e poi rabbia e senso di rivolta contro chi ha trasformato un luogo in cui si intrattengono pacifici cittadini , genitori con bambini che giocano, anziani che si fanno  compagnia , in un teatro di violenza simile ai tanti che si verificano nelle squallide, paurose  e solitarie periferie delle grandi città.

Lo shock è stato forte : non ce l'aspettavamo e non lo meritiamo.

Ora si scatena il rimpallo delle responsabilità e la ricerca di rimedi ad una situazione che , se non tenuta sotto controllo, non potrà che sfociare in una cancrena che va estirpata tempestivamente prima che metta più salde radici.

Piuttosto che guardare a cosa potrebbero fare gli altri , è opportuno riflettere su ciò che può fare ognuno di noi , da subito,  in direzione della prevenzione che è la cura più efficace.

 

 

E da noi tutti, dalle nostre famiglie devono partire le azioni più forti per quest'opera di prevenzione.

Occorre che le famiglie siano più attente a quello che i figli, quando sono ancora giovanissimi, fanno fuori di casa .Se i figli dispongono di denaro ,  di oggetti o di beni  di lusso di origine  sconosciuta sarà necessario controllarne la provenienza . E' necessario che i genitori parlino di più con i  figli e mostrino esempi validi di vita morale e di comportamenti improntati al rispetto della

legalità.

É opportuno che i genitori orientino i ragazzi verso esperienze valide sotto il profilo della solidarietà e dell'aiuto agli altri. La Parrocchia li  aspetta se i genitori li manderanno a fare queste esperienze e non  solo  per   i giochi,  le attività ricreative   e i passatempi.... D'altra parte la Parrocchia non è una agenzia di organizzazione di attività socio-ricreative. In questo campo sarebbe senz'altro perdente rispetto alla suggestione  fortissima  di sale-giochi, slot-machine, e quant'altro.

Alla famiglia, cioè a noi tutti, spetta  poi il compito di chiedere (pretendere)  dallo Stato una scuola migliore e soprattutto più scuola.

 Un ragazzo che sta di più a scuola, sta  di meno in strada.

Un ragazzo che ha una scuola che promuove il  suo successo scolastico, che gli offre  pari opportunità  di riuscita rispetto ad altri più avvantaggiati e gli  assicura  l'inclusione sociale (la piena integrazione) , è molto più probabile che si mantenga lontano da esperienze negative.

Sappiamo quanto sia difficile parlare di valori e di impegno nella scuola e nel lavoro, oggi, rispetto ai guadagni facili, al divertimento  sfrenato, alla tendenza ad ottenere tutto e subito. Tutto  questo non può che portare irrimediabilmente alla devianza.

Attenzione! Non si tratta del solito discorso moralistico . Nelle nostre regioni meridionali (Puglia, Campania, Calabria e Sicilia), più soggette al rischio della dispersione scolastica, assieme ad altri interventi, molto possono  l'istruzione scolastica e la formazione.

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