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mar 08 2010
Il nuovo mondo di James Cameron PDF Stampa E-mail
Scritto da Angela Fariello   
lunedì 08 marzo 2010

locandina_avatar.jpg

Titolo: Avatar
Regia: James Cameron
Attori:
Sigourny Weaver, Sam Worthington, Zoe Saldana
Genere:
fantascienza
Durata:
162 minuti

 

«Il più forte mangia il più debole e nessuno muove un dito»

 

«È così che si fa! Quando qualcuno è seduto su una cosa che vuoi, lo rendi nemico così poi sei giustificato a prendertela»

 

Anno 2154, siamo su Pandora un mondo dove le montagne fluttuano, una terra promessa per un mondo, il nostro, divorato dall'avidità e dalla studipità dell'uomo. Gli indigeni assomigliano agli uomini ma sono blu, altissimi e snelli, hanno una coda e una faccia da felino. Il loro territorio è meraviglioso, a metà fra la giungla di Tarzan e la Terra di Mezzo degli hobbit di Talkien, ricca di alberi e rocce luminescenti. Peccato che tutto si poggi su un vasto giacimento di un preziosissimo metallo: gli uomini sono lì per quello e devono convincere il popolo Na'vi a spostarsi per dare il via all'estrazione. Per convincerli gli scenziati hanno inventato degli avatar: corpi del tutto simili a quelli dei nativi, comandati  a distanza dagli uomini al sicuro nelle centrali operative sul pianeta. Uno di loro è l'ex marine paraplegico Jake Sully che, dopo un durissimo addestramento da parte della figlia del capo tribù, verrà accolto fra i membri del Popolo.

 

 

Dodici anni dopo il grande successo di Titanic, Cameron è di nuovo al centro dell'attenzione del mondo cinematografico con un film arrivato il 15 gennaio scorso sugli schermi italiani ma da mesi già attesissimo, chiacchieratissimo e pubblicizzato come pochi. Il film più costoso della storia che sta già stracciando tutti record, è stato scritto ben quindici anni fa: il regista ha dovuto aspettare che la tecnologia riuscisse a realizzare ciò che la sua immaginazione aveva progettato. 

La trama non sarà originale, ricorda a sprazzi Pochaontas, Balla coi lupi e molti altri del filone wastern americano ma la storia è una di quelle che il genere umano ha bisogno di sentirsi raccontare periodicamente. Il merito di James Cameron è quello di aver messo gli effetti speciali al servizio della storia, di aver creato personaggi credibili ma belli e, soprattutto, di aver creato un mondo virtuale, Pandora appunto, dal quale lo spettatore fatica a separarsi.  Il tocco in più è dato dalla tecnologia 3D che dà allo spettatore l'illusione di abitare le scene: tutti accorpati nell'avatar di Sully, infatti, esploriamo un mondo dominato da una flora e da una fauna un_momento_del_film_avatar.jpgricchissime e complesse che sembrano essere contenute a stento nello schermo. La terza dimensione siamo allora proprio noi spettatori che ci ritroviamo davanti ad un film che si trasforma in un'esperienza che coinvolge i sensi: lo stesso regista ha affermato che vedere Avatar è come sognare ad occhi aperti.

In questo contesto l'arrivo del conflitto militare priva un po' il film della sua magia ma è necessaria allo sviluppo della storia. Ma la colonizzazione violenta è mitigata dalla figura dell'uomo giusto capace di comprendere, cambiare e guidare una rivolta contro il suo stesso popolo.

Avatar è da un lato una critica della storia americana, dall'altro un grido di allarme in chiave ecologista: guardare le ruspe abbattere l'Albero-casa strazia il cuore. Il popolo Na'vi ricorda i Navajo e i Sioux vittime di sporchi giochi economici di un uomo che non solo distrugge un popolo ma altera anche l'equilibrio fra uomo e natura.

Come già detto, il film potrebbe  non piacere per lo sviluppo della trama. Ma vale la pena vederlo anche solo per avere la possibilità di immergersi totalmente nella straordinaria Pandora e godersi lo spettacolo dei semi dell'albero sacro che, come trasparenti meduse, volteggiano impalpabili davanti ai nostri occhi.


L'articolo è pubblicato sul numero di Febbraio 2010 de "l'incontro - periodico di cultura locale fondato da don Pierino Dattoli"

Il trailer del film

 

 

Backstage

 Prima parte

 

 

Seconda parte

 

 

Terza parte

 

 

 

 

 

 

 

 

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