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nov 18 2008
Una fede celebrata e vissuta PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
martedì 18 novembre 2008
Lettera alla comunità parrocchiale di "San Nicola" in Toritto a conclusione della visita pastorale
(23-26 ottobre 2008)
arcivescovo_francesco_cacucci.jpg

Carissimi don Marino,

don Giovanni, don Ciccio, Padre Angelo;

carissimi diaconi Rocco e Donato

e voi tutti fratelli e sorelle,

 

la vostra parrocchia esprime in modo suggestivo quell'immagine del "popolo di Dio" in cammino verso la salvezza che ci ha donato il Concilio Vaticano II. Un popolo che vive in un territorio e si compone di giovani e anziani, adulti e bambini, uomini e donne, intellettuali, agricoltori, artigiani e così via.

 

1. In ascolto del Signore e dei segni dei tempi

In controtendenza, vive positivamente l' «apertura alla vita» con una natalità in crescita. È un segno "segno dei tempi torittesi" molto positivo che si apre ad un futuro pieno di speranza. L'amore alla vita affonda le sue radici nell'esperienza cristiana che non da oggi "informa" tutta la bella comunità di Toritto.

Ciò è possibile se una comunità ecclesiale è realmente raggiunta dalla parola del Vangelo, se il mistero della carità è celebrato con gioia nella liturgia. Allora l'annuncio evangelico non può non continuare nella testimonianza della vita.

E alla storia e alla tradizione di questa comunità parrocchiale che la formazione cristiana deve attingere sempre nuova linfa.


Ecco perché è ancora viva nella memoria comunitaria la testimonianza sacerdotale dei parroci del ‘900: don Rocco Scarangella (1911-1953), don Giuseppe Servidio (1953-1977), don Giovanni Paccione (1977-1984) e don Pierino Dattoli (1984-2002).

Le stesse strutture pastorali, caritative ed educative, devono molto, fra gli altri, a don Salvatore D'Innocenzo (ha donato i suoi beni per la costruzione del Centro Parrocchiale - Oratorio San Nicola), a don Giuseppe Paccione (la sede della Caritas), a Suor Maria Crocifissa, Ancella del Santuario (l'Istituto San Giuseppe), ai fondatori, laici e sacerdoti, dalla Casa della Carità "San Vincenzo de' Paoli), che coniuga l'attenzione agli anziani con la cura dei piccoli nella scuola materna, avvalendosi anche del servizio delle suore Figlie di Maria Madre della Misericordia.

Toritto non si potrebbe comprendere oggi, senza questi riferimenti che hanno determinato la sua storia ecclesiale e civile.

 

2. Considerazioni sulla vita della comunità

La sintesi tra annuncio, vita sacramentale e carità ha una tradizione che passa anche attraverso le confraternite e le feste patronali (mi complimento per la scelta di un comitato feste unico e per la peculiarità del carro trionfale vescovoassociazioni.jpgper la "festa grande").

Anche la cura pastorale di Quasano, che ha visto il restauro e la consacrazione della Chiesa, è in armonia con il cammino parrocchiale.

Il parroco don Marino Cutrone sembra rispondere provvidenzialmente al disegno del Signore di attuare nel modo più efficace quella "sintesi pastorale" che esprime il senso più profondo della scelta mistagogica.

Quello che voi vivete è, di fatto, mistagogia, ingresso nel mistero di Cristo attraverso l'unità formativa (catechesi unica per giovani e adulti), le celebrazioni domenicali in particolare, la cui partecipazione mi sembra superi il 30%, la carità e l'attenzione alle vicende della vita dei torittesi. Anzi, l'incontro con il mondo agricolo, frantoi ano, artigianale, mi ha permesso di suggerire l'allargamento della esperienza ecclesiale anche alle realtà produttive, le quali devono, attraverso la cooperazione nelle sue varie forme, superare quell'individualismo che tanti danni provoca al nostro Sud.

L'incontro con il Consiglio Pastorale Parrocchiale e con le confraternite, i gruppi, i movimenti e le associazioni mi hanno permesso di raccogliere la ricchezza di doni e carismi esistenti nella comunità.

Anche il ministero del Diaconato, il ministero istituito dell'Accolitato e del Lettorato, il ministero straordinario dalla Santa Comunione manifestano tale ricchezza.

La comunità parrocchiale è composta da una pluralità di gruppi:

  • di preghiera;
  • con finalità educative e culturali;
  • con finalità caritative, con attenzione alla liturgia e alla pietà popolare.

Vorrei notare che tutti si devono sentire partecipi della "casa comune" che è la parrocchia, anche coloro che non fanno parte di un gruppo specifico.

I doni del Signore si riversano nella comunità attraverso strade talvolta nascoste, ma non meno preziose. Basti far vescovo_comune.jpgriferimento agli ammalati, agli anziani, ai piccoli. Sono essi, accanto a tante persone semplici, le quali non hanno un compito "esplicito" nella parrocchia, che rappresentano spesso una autentica "riserva di grazia". Tutti possono e devono far sentire la loro voce. È stato questo il significato dell'assemblea parrocchiale che abbiamo vissuto in Chiesa durante la visita pastorale.

Ogni tentazione di frammentazione deve essere decisamente contrastata.

Vorrei sottolineare ancora la presenza di tanti piccoli. Li ho incontrati prima con i genitori e i catechisti, poi a scuola con gli insegnanti, domenica durante la Santa Messa. Attenzione specifica dedicano loro i catechisti, gli animatori della liturgia, l'A.C.R., il circolo ANSPI, l'Associazione San Girolamo Emiliani, che ha raccolto la preziosa eredità lasciata dai Padri Somaschi. Si lavora insieme sinergicamente e in armonia con le iniziative sociali. Questo lavoro "in rete" si esprime attraverso l'impegno "all in - all out", che vede tutti i centri educativi protesi verso coloro che non vivono la vita parrocchiale. Anche quil, la collaborazione con le istituzioni civili è preziosa.

 

3.  Indicazioni pastorali

Non dimentichiamo che l'esigenza di fondo è l'incremento degli educatori, di coloro che spendono il loro tempo, le loro energie di mente, di cuore, di fede, per le nuove generazioni. Sarà così più facile allentare il rischio di tentazioni facili che il mondo della criminalità e della droga offrono, purtroppo anche a Toritto.

Mi complimento per i «buoni rapporti di stima e rispetto reciproco e profonda collaborazione - come avete detto nella relaizone- con il Sindaco e l'intera Amministrazione Comunale». Ringrazio per l'accoglienza e l'attenzione riservate dalle autorità civili al vescovo in questi giorni.

Esprimete gli aspetti positivi di una comunità locale ancora sostanziata di spirito cristiano. Anche la vostra generosità, alla quale si accompagna quella degli emigrati, manifesta l'attaccamento affettivo ed effettivo alla vostra cittadina. Non cade mai nel vuoto l'appello per qualsiasi iniziativa che riguarda la comunità. È proprio vero che «exempla trahunt», gli esempi trascinano. Mi permetto di suggerire una maggiore attenzione alle necessità della vita ordinaria della parrocchia e della Casa della Carità. Bisogna guardare al futuro. Anche le più belle istituzioni e iniziative richiedono una gestione ordinaria "tranquilla" perché sfidino il tempo e non rischino l'estinzione. È compito specifico del Covescovogiovani.jpgnsiglio Parrocchiale per gli Affari Economici e del Consiglio di Amministrazione della Casa della Carità studiare i metodi più opportuni per assicurare una stabilità amministrativa anche per il futuro.

La vostra chiesa diviene sempre più bella. L'amore, l'attenzione, la sensibilità di don Marino contribuiscono non poco. 

Come ho detto ai giovani nel bellissimo incontro che ho avuto con loro, è opportuno che la vostra esperienza "mistagogica" venga proposta oltre i confini della vostra parrocchia. Si potranno studiare i modi per offrire attraverso un opuscolo e le indicazioni che ispirano il vostro itinerario. Ciò vale anche per la collaborazione a livello vicariale.

 

4.  Con lo sguardo rivolto al futuro

Ho gioito interiormente nel riscontrare i molteplici frutti che la grazia del Signore ha fatto maturare nella vostra comunità. Con questa mia lettera ho inteso farvi partecipi dei miei sentimenti e comunicarvi il mio più vivo compiacimento perché, come dice l'apostolo Paolo, mi sento «collaboratore della vostra gioia» (2Cor 1, 24).

Guardate con speranza al futuro. Il Signore vi benedica e renda ancora più fecondo il vostro impegno.

 

 

      + Francesco Cacucci

Arcivescovo di Bari- Bitonto

 

 

Scarica il pdf della Lettera di mons. Francesco Cacucci

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