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mar 20 2021
Quinta domenica di Quaresima PDF Stampa E-mail
Scritto da Angela Fariello   
sabato 20 marzo 2021

 

 Oggi Gesù ci invita a guardare la forza e la bellezza di un piccolo seme
che posto nella terra,
la vivifica e feconda.

Gesù è il seme di vita che affonda nelle zolle della nostra umanità.

 

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dal Vangelo secondo Giovanni (12,23-28)

 

Gesù disse: «È giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà.

Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome».

 

 

Meditazione

(padre Raniero Cantalamessa) 

 

"Se il chicco di grano non cade in terra e non muore, rimane solo; se invece muore, porta molto frutto". Non è il solo insegnamento che Gesù trae dalla vita dei contadini.
Il Vangelo è pieno di parabole, immagini e spunti tratti dall'agricoltura che era a suo tempo (ed è ancora oggi per diversi popoli) la professione che occupa il
maggior numero di persone. Egli parla del seminatore, del lavoro dei campi, della mietitura, di grano, vino, olio, del fico, della vigna, della vendemmia...Ma Gesù non si fermava naturalmente al piano agricolo.

L'immagine del chicco di grano gli serve per trasmetterci un sublime insegnamento che getta luce, prima di tutto, sulla sua vicenda personale e poi anche su quella dei suoi discepoli. Il chicco di grano è, infatti, anzitutto Gesù stesso. Come un chicco di frumento, egli è caduto in terra nella sua passione e morte, è rispuntato e ha portato frutto con la sua risurrezione.
Il "molto frutto" che egli ha portato è la Chiesa che è nata dalla sua morte, il suo corpo mistico.

Per servire

 

In questa settimana proviamo, come famiglia, ad aprirci con generosità alle difficoltà di coloro che a causa della pandemia anno fatica a vivere il quotidiano.
Proviamo a far morire un po' del nostro egoismo e del nostro amor proprio, perché nasca un maggior desiderio di ondivisione in noi e attraverso di noi.

Prolunghiamo per tutta la settimana l'impegno per una raccolta di generi alimentari non deperibili da destinare in parrocchia per le famiglie in difficoltà.

 

 

Per pregare

 

Signore,
fammi buon amico di tutti,
anche di chi cerca luce lontano da te.
Aiutami,
perché io non passi accanto a nessuno
con il volto indifferente,
con il cuore chiuso,
con il passo affrettato.
Ricordami che non c'è amore più grande
di chi dà la vita per gli altri,
e che non c'è nulla di più appagante al mondo
che amare e lasciarsi amare.
Signore, che io ti possa servire,
che io ti possa amare,
che io ti possa ascoltare
in ogni fratello che mi fai incontrare.


(cfr. da una preghiera di San Vincenzo de' Paoli)

 

Ogni giorno ripeti spesso questa preghiera, come se fosse il ritornello del tuo respiro:


«Signore, fa' che io ami e mi lasci amare
e che la tua vita porti frutto in me».

 

 

 

 

Fonte:  Sussidio liturgico-pastorale per la Quaresima e la Pasqua

Sussidio diocesi di Roma per la Quaresima

 

 

 

 

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